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Libera: un nuovo progetto per le terre confiscate

Il programma dei lavori, della durata di due anni, valorizza i beni confiscati alla mafia e promuoverne l’autosostenibilità grazie a produzioni di qualità

  • 15 dicembre 2011

L’antimafia è anche rivalutazione di un patrimonio immenso e bollato dai traffici del malaffare: così venerdì 16 dicembre, alle ore 10 presso l’Oratorio Santissimo Salvatore, in corso Vittorio Emanuele 398, "Libera - associazioni, nomi e numeri contro le mafie" presenta il progetto “Coltivare Valori”, un piano della durata di due anni che mira a valorizzare i beni confiscati alla mafia e promuoverne l’autosostenibilità, attraverso il lavoro delle cooperative e delle associazioni impegnate nella cura dei patrimoni sottratti alla malavita.

All’interno del piano di riappropriazione del territorio sono coinvolti la Cooperativa Placido Rizzotto - Libera Terra di San Giuseppe Jato nel ruolo di soggetto responsabile, Libera - associazioni, nomi e numeri contro le mafie, il Consorzio di Comuni Sviluppo e Legalità, che coinvolge otto comuni in provincia di Palermo (Altofonte, Camporeale, Corleone, Monreale, Roccamena, Piana degli Albanesi, San Cipirello e San Giuseppe Jato) e le Cooperative Pio La Torre - Libera Terra di San Giuseppe Jato, Libera-Mente di Partinico, Beppe Montana di Libera Terra di Lentini, il Centro Internazionale delle Culture Ubuntu e l’associazione OnlusBaytyBaytik.

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