SPORT
Lecce-Palermo 2-0: una sconfitta immeritata
Sesta giornata, 17 ottobre 2004, Lecce-Palermo 2-0
Lo stadio Via del Mare di Lecce continua ad essere un vero e proprio campo taboo per la formazione rosanero. Nella sesta giornata di campionato, giocata domenica 17 ottobre, il Palermo è tornato ancora una volta con un risultato negativo dalla bella cittadina del Salento. L’ultima volta era stato in quell’ormai famosissimo 7 giugno del 2003, quando la formazione rosanero, allora allenato da Nedo Sonetti, era arrivata a giocarsi l’agognata promozione proprio all’ultima giornata di campionato contro i pugliesi: una sorta di spareggio vinto nettamente dai giallorossi padroni di casa. Dopo 16 mesi le due formazioni, i cui tifosi sono da tempo legati da un splendido gemellaggio, si sono ritrovate, entrambe nel massimo campionato, a rappresentare due realtà positive e importanti del calcio che conta. Lecce-Palermo è una partita che è cominciata nel segno dell’amarcord: due personaggi molto legati al Palermo, infatti, fanno ora parte del presente leccese. Vincenzo Sicignano, per 10 anni portiere rosanero e Zdenek Zeman, ex allenatore della primavera rosanero e da sempre innamorato del capoluogo siciliano e, soprattutto, della borgata marinara di Mondello; due uomini importanti che, ieri, hanno dovuto incrociare il proprio passato riuscendo, purtroppo per noi, ad essere decisivi.
Manca ancora molto alla fine della partita e il Palermo non ci sta a perdere; ricomincia a macinare gioco e a creare occasioni. E così risale nuovamente in cattedra Sicignano, bravissimo su un bel tiro di Barone e fortunato quando Brienza, al termine di una splendida azione personale, lascia partire un bolide da fuori area che si stampa contro la traversa. I 1000 tifosi rosanero sugli spalti e i tanti spettatori riuniti davanti alla TV capiscono che si tratta della classica partita stregata: e nel calcio, esiste una regola non scritta che funziona sempre: gol sbagliato, gol subito. Ed infatti, con il Palermo proteso in avanti alla ricerca del meritatissimo pareggio, il Lecce trova il corridoio giusto per infliggere il gol del KO, messo a segno ancora una volta da Vucinic. Sul 2-0 il match non ha più storia: Toni, in evidente calo di forma, prova a rendersi ancora pericoloso, ma il pallone non vuol saperne di entrare e così non c’è praticamente più nulla da tentare. Il nervosismo di una partita persa e che, invece, si sarebbe dovuta vincere ha coinvolto esageratamente mister Guidolin che, in un momento di “esasperazione” è stato giustamente cacciato fuori dall’arbitro Dondarini. Niente di grave comunque. Essere in Serie A significa anche questo: avere la consapevolezza che se sbagli troppi gol vieni irrimediabilmente punito; l’importante, alla fine, e aver dimostrato ancora una volta che il Palermo è una squadra con personalità e capace di far vedere un bel gioco su ogni campo. Domenica prossima si va in casa della Roma, a giocare nel mitico e mastodontico Stadio Olimpico: un’altra partita difficile, un altro grande ostacolo da superare. Ma sono proprio queste le partite che noi tifosi, abbiamo aspettato per più di trent’anni!
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