ATTUALITÀ
Lavoratori in sciopero e McDonald's è costretto a cedere
Qualcosa di clamoroso è successo in settimana a Palermo seguito curiosamente dalla cittadinanza. Lo scontro del secolo si è consumato in due pacifici giorni dove alla fine ha anche vinto il bene. Mc Donald’s abdica di fronte allo sciopero dei suoi dipendenti e cede alle loro richieste. I ragazzi e i padri di famiglia sono soddisfatti del risultato.
La protesta nasce dalla cessione delle attività di piazza Castelnuovo e di piazza Einstein, alla Sun Food di Tomaselli, imprenditore siciliano titolare di altri due ristoranti Mc Donald’s a Caltanissetta e Agrigento. Al passaggio di consegne i sindacati Cgil, Cisl e Ugl hanno chiesto l’inserimento di una clausola che impedisse alla Sun Food di trasferire il personale dei due ristoranti in altre sedi del gruppo in Sicilia. Inoltre si chiedeva che in caso di cattiva amministrazione la Mc Donald’s fosse pronta a riassorbire il personale. E il personale dei due ristoranti è composta da gente che lavora, guadagna poco e non può affrontare una situazione di mobilità.
Mc Donald’s, ormai sorto a emblema della globalizzazione, poco tollera i disservizi. Altre occasioni avevano visto chiudere la vicenda con il licenziamento degli scioperanti e questo anche a Firenze. Il discorso è semplice: se il morbo scioperante si trasmettesse da sede in sede, tutti in cerca di più diritti, contro lo sfruttamento e un po’ come una rivoluzione in uno stato. Alla fine i padroni hanno ceduto poco e i lavoratori hanno mantenuto il loro status. Se lo sapessero gli americani…
La protesta nasce dalla cessione delle attività di piazza Castelnuovo e di piazza Einstein, alla Sun Food di Tomaselli, imprenditore siciliano titolare di altri due ristoranti Mc Donald’s a Caltanissetta e Agrigento. Al passaggio di consegne i sindacati Cgil, Cisl e Ugl hanno chiesto l’inserimento di una clausola che impedisse alla Sun Food di trasferire il personale dei due ristoranti in altre sedi del gruppo in Sicilia. Inoltre si chiedeva che in caso di cattiva amministrazione la Mc Donald’s fosse pronta a riassorbire il personale. E il personale dei due ristoranti è composta da gente che lavora, guadagna poco e non può affrontare una situazione di mobilità.
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Daniele La Tona – rappresentante dell’Ugl – e i suoi colleghi dicono a Balarm.it che queste sono le garanzie che hanno sempre avuto, hanno quasi tutti contratti a tempo indeterminato, si sentono risorse importanti e per questo chiedono rispetto. Dopo due giorni Tomaselli, che aveva schivato il colpo dicendo che nessuno aveva parlato di mobilità, e la Casa Madre, che aveva lanciato segnali di dialogo ai sindacati, hanno accettato le clausole e i lavoratori sono tornati al lavoro fieri e orgogliosi di averla spuntata alla Grande Multinazionale e anche un po’ di farne parte.Mc Donald’s, ormai sorto a emblema della globalizzazione, poco tollera i disservizi. Altre occasioni avevano visto chiudere la vicenda con il licenziamento degli scioperanti e questo anche a Firenze. Il discorso è semplice: se il morbo scioperante si trasmettesse da sede in sede, tutti in cerca di più diritti, contro lo sfruttamento e un po’ come una rivoluzione in uno stato. Alla fine i padroni hanno ceduto poco e i lavoratori hanno mantenuto il loro status. Se lo sapessero gli americani…
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