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Lama e trama 2006, vince il palermitano Rosario Palazzolo

  • 17 aprile 2007

L’ultima edizione di quello che è oramai un appuntamento nazionale costante e di rilievo in letteratura giallo noir, ha visto il successo di un giovane autore palermitano. Rosario Palazzolo, classe ’72 non è in realtà un outsider, scrive già da tempo ed ha al suo attivo alcune pubblicazioni: “Quel giorno si dipartì” (Lama e trama 3 concorso del 2005, altre storie noir in punta di coltello, Zona, 2006), “È tutto chiaro” (Altre scomparse di Patò, Della Battaglia, 2004) e “Treossi” (Premio Trentarighe, pubblicato sulla trimestrale “Il segnalibro” n°19, 2004). Tuttavia Rosario ha riscosso finora il suo maggior successo scrivendo per il teatro: “Uomor” (Roma, teatro dell’Orologio, 2005); “Ciò che accadde all’improvviso” (selezionato per Presente/Futuro, Teatro Libero, Palermo); “Il fatto sta” (Premio La Corte della formica - Napoli, 2006); “Cronaca da chissà dove” (Premio M’hai detto - Porto San Giorgio, 2006); “I tempi stanno per cambiare” (assieme a Luigi Bernardi, che ha debuttato ad aprile 2007). E gli spettacoli di teatro per ragazzi: “L’incredibile storia di un gatto e dei suoi stivali” (con 300 repliche al suo attivo), “Pollicino e Storie piccole piccole”. Inoltre fa l’attore di prosa e insegna Drammaturgia e Educazione al Teatro e come se non bastasse ha fondato e dirige, assieme ad Anton Giulio Pandolfo, la compagnia del Tratto. Con Rosario abbiamo scambiato quattro chiacchiere.

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Caro Rosario, cosa ti ha portato alla scrittura e in particolare a “Lama e Trama”? Il genere Noir è nelle tue corde o ti sei dovuto calare nel ruolo?
«Scrivo da circa due anni, perlomeno con una certa assiduità. Prima mi occupavo di teatro soltanto come attore. Il passaggio alla scrittura è stato inaspettato, fulmineo, quasi accidentale. Dopo aver fondato, io e Anton Giulio Pandolfo, la compagnia del Tratto, cercavamo nuovi testi, nuove drammaturgie che si adeguassero al percorso artistico che volevamo intraprendere. Contemporaneamente, presi parte a un laboratorio di scrittura narrativa. Le due cose si trovarono. Ecco perché, oggi, vivo l’incertezza dei due registri. Il premio Lama e Trama è stato un banco di prova: una sorta di esame diagnostico per capire cosa stava diventando (o poteva diventare) la mia scrittura. Noir significava soltanto Nero, per me. Poco sapevo, poco avevo letto. Indi per cui, mi sono dovuto calare nel ruolo».

Puoi raccontarci per sommi capi di cosa parla il tuo racconto?
«S’intitola “a N.”, come una dedica in cima a una lettera. Ti scrivo ciò che ha riferito la giuria: “Un racconto drammatico, in forma di monologo, che parla di una tragedia familiare maturata in modo imprevedibile, un racconto forte, di grande impatto emotivo.” La storia è narrata in una lingua improvvisa: un palermitano impastato d’italiano, un miscuglio che dà esiti singolari. E’ un racconto molto strano, con una sintassi complicata e una struttura avvolgente che un poco confonde. Almeno mi pare così: che confonda. Altro non saprei».

Cosa pensi che abbia convinto la giuria a scegliere il tuo tra i tanti lavori presentati?
«Me lo chiedo pure io. Vai a capirlo».

Secondo te cosa deve esserci in un Noir per tenere il lettore aggrappato alle pagine?
«Una buona storia, narrata in modo originale. Poi il mestiere».

Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
«Per ora, teatro. E’ al debutto il nuovo spettacolo “I tempi stanno per cambiare”, scritto e diretto insieme a Luigi Bernardi (scrittore, giornalista e consulente editoriale bolognese). Lo spettacolo ha debuttato al teatro Branciforti di Bagheria e sarà a Milano, a fine aprile, al teatro Mohole. Poi, la tournèe con lo spettacolo “Il fatto sta”, scritto da me e diretto assieme a Anton Giulio Pandolfo (Roma, teatro al Colosseo, ancora Milano, teatro Mohole, poi Savona, Cantina teatrale Cattivi Maestri). Questo spettacolo ha debuttato a Napoli (Spazio Adrian Club) e ha vinto il premio La Corte della Formica 2006. E infine, la ripresa dello spettacolo “Ciò che accadde all’improvviso”, che ha debuttato nel 2006 (Napoli, Savona, Roma) e che ha avuto un buon successo di critica. La formula è sempre la stessa: io scrivo, poi dirigo assieme a Pandolfo. Lo spettacolo sarà al teatro Libero di Palermo il 22 maggio 2007, per la rassegna “Presente/Futuro”. E, sempre a Palermo al Gramigna festival, il 24 maggio».

Il riconoscimento che hai ottenuto a Maniago pensi possa influire nel tuo percorso di maturazione di artista?
«Sì, facendo gli scongiuri dovuti. La notizia è fresca fresca: uscirà, credo in autunno, il mio primo romanzo. Per il titolo c’è un po’ di riserbo. Posso dirti che uscirà con la nuova collana diretta da Luigi Bernardi che si chiama Babele, per l’editore Perdisa Pop. Inoltre, uscirà entro aprile la raccolta di racconti di Lama e trama».

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