“La terza nascita" va in scena al Montevergini
In scena al Nuovo Montevergini una pièce su Diritti Umani negati e sulla mancanza di Democrazia in molti Paesi del Mondo: "La terza nascita"
Sulla scena 17 attori, tutti non professionisti, si muovono dando forma nelle parole della voce narrante e nei movimenti accompagnati dalle note di un violino, alla disperazione di non potere vivere ed essere secondo ciò che si è scelto di fare nella propria vita. Una denuncia personale e corale allo stesso tempo, di condizioni al limite della dignità, calpestata ogni giorno con ogni mezzo e sotto ogni forma dal mancato rispetto di Diritti Umani e Pari Opportunità. «La scelta di volere narrare la mia storia attraverso dodici monologhi al femminile - spiega l’autore, fuggito da Teheran - oltre ad essere una denuncia generale sul totalitarismo di certi governi, è soprattutto un’attestazione di stima per le donne in generale e soprattutto per quelle che hanno contato nella mia vita. Su tutte mia madre. Ma vuole anche sotttolineare quanto più difficile sia per una donna, vivere, in luoghi dove l’assenza di Democrazia e Pari Opportunità, oltre alla violazione dei Diritti Umani, siano prima di tutto una continua discriminante sessuale». La fuga, scelta dolorosa e definitiva, diventa una riflessione amara e lucida sull’Immigrazione, diretta conseguenza della ricerca di Libertà e Democrazia, come unica possibile speranza di futuro.
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