LIBRI
"La poltrona di Maria Carolina e il gelo di mellone"
Licia Cardillo Di Prima ed Elvira Romeo realizzano un prezioso lavoro a quattro mani frutto dell'esperienza narrativa e culinaria, unite dalla sicilianità
Cosa potrebbero mai avere in comune un'antica poltrona del Settecento e la ricetta del gelo di mellone, quello vero, casalingo, con due "l", pistacchi e gelsomino? In comune hanno una storia e mille storie insieme. Tante quante ne può contenere la memoria di due donne siciliane talentuose e appassionate. Tante quante può solleticarne l'estro narrativo, da un lato, e la sapienza culinaria, dall'altro. Perchè nulla è più evocativo di un sapore, soprattutto se viene da lontano, e nulla è più gustoso di un racconto ben raccontato.
Ce lo dimostrano, una volta di più, Licia Cardillo Di Prima ed Elvira Romeo con il loro lavoro a quattro mani: dalla scrivania dell'una alla cucina dell'altra, dalla penna al matterello, ecco un'alchimia tra le più preziose. Nata per caso (come spesso accade nella vita), fecondata da due talenti gemelli, alimentata dalla passione per la propria terra, la magia si realizza in poco più di 100 pagine di puro piacere.
"La poltrona di Maria Carolina e il gelo di mellone", edito da Dario Flaccovio (144 pagine, 12 euro), racconta prima di tutto un incontro: quello di un'insegnante di lettere appassionata di vini e di un'avvocato con la passione della cucina. Due mondi apparentemente distanti ma dalle radici comuni, che hanno trovato modo di avvicinarsi e mescolarsi, anche grazie a un'avventura letteraria.
E poi racconta la Sicilia, quella dei gloriosi fasti e quella della terra brulla, quella dei baroni e quella dei servi, quella di una regina dal mitico fondoschiena e di una poltrona capace di attraversare i secoli e i giorni e diventare leggenda. Ma anche la Sicilia delle cucine, le cucine delle madri e delle figlie, dei nobili e dei poveracci, di ieri e di sempre.
Così, se nel libro restano separati i racconti di Licia Di Prima e le ricette di Elvira Romeo, è pur vero che la lettura si arricchisce di continui rimandi. E così le storie che scorrono rapide e gustosissime sotto gli occhi risvegliano sapori perduti, rievocano pietanze d'altri tempi, ridanno corpo e aroma a una Sicilia immutabile nei secoli: l'impanata di pesce spada, le braciole di tonno con l'uvetta, i rotolini di melenzane e persino il Syrah dell'Arancio, facendo capolino tra i personaggi, anticipano ed esaltano il piacere delle ricette vere e proprie. Che verranno solo dopo, qualche pagina più in là. Ingrediente dopo ingrediente. Dose dopo dose.
Ecco cos'hanno in comune una vecchia poltrona dal passato glorioso e il gelo di mellone. Una perfetta alchimia di cose e parole. Di più: di parole che rievocano cose. E dunque sapori, profumi, gesti, storie, la Sicilia intera. Tutta da assaporare. E da ricreare ogni giorno: in cucina, naturalmente.
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