MUSICA
La “Norma” di Bellini al Massimo
Sarà la “Norma” di Bellini la protagonista del prossimo appuntamento al teatro Massimo di Palermo (piazza Verdi) per il cartellone della stagione di opere e balletti di quest'anno, che vedrà le luci del palcoscenico il 2 aprile alle ore 20.30 (ANNULLATE le repliche in seguito alle agitazioni con repliche comprese fra il 4 e il 13 dello stesso mese), per la regia di Walter Pagliaro. «Fiasco!!! Fiasco!!! Solenne fiasco!» scrisse il compositore catanese al suo amico e librettista Felice Romani in una lettera all’indomani della prima dell’opera, un insuccesso dettato da scelte stilistiche poco convenzionali e che fecero storcere il naso al pubblico. Una sconfitta che però consolidò gradatamente il consenso della platea e che tenne il cartellone per ben trentaquattro sere, annunciando così il trionfo dell’eroina druida e del suo autore. «Norma, tra le creazioni di Bellini, è quella che è più ricca di vera melodia, unita con profondo realismo alla passione intima», dichiarò Richard Wagner. La drammatica storia della sacerdotessa fu tratta dalla “Norma” di Soumet, che trovava il suo archetipo in Medea (la madre che, per punire l’amante infedele, uccide se stessa e i figli, che nel libretto di Romani vengono invece risparmiati) e nella “Vestale” di Spontini. Il libretto di Felice Romani valorizza l’elemento corale dando vita al rito druidico, che trova spazio nella grande pagina musicale di “Casta Diva”, una partitura che diede non poche difficoltà al celebre soprano Giuditta Pasta: si dice infatti che, durante i venti giorni di prove estenuanti, la cantante tentò di farsi sostituire nella parte (tecnicamente detta “cavatina”), ma Bellini le consigliò di studiare più attentamente, in modo che i significati musicali potessero essere resi appieno.
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