TEATRO
La magia dell’illusione e l’arroganza del potere
Una voce che rivela i pensieri che animano il sonno di un capocomico, la prima scena ce lo mostra col capo adagiato su un tavolo, queste le uniche parole del delizioso e poetico spettacolo presentato, il 13 e 14 aprile scorsi a Palazzo Riso a Palermo, dalla Compagnia dell’Elica, “E’ una stella o un buco?”, testo e regia di Gigi Borruso, con Serena Barone, Ester Cucinotti, Maria Cucinotti, Gigi Borruso, Antonio Silvia; al pianoforte Roberto Agrestini; scene e costumi di Enzo Venezia, prende per mano il pubblico conducendolo nella magia di un’illusione (o illusione di una magia) che prende corpo sulla scena, l’illusione (o la magia) del film muto, con i tempi e i ritmi segnati dalla musica di un pianoforte, musica che, sottolineando ogni azione dei bravissimi attori, fa da testo allo spettacolo.
La sgangherata compagnia di comici, maschere clownesche magnificamente interpretate dagli affiatati attori della Compagnia dell’Elica, affronta le alterne vicende della propria sorte, dalla divertente euforia per una partenza in carrozzone alla toccante spoliazione per mano di un crudele soldato passando per infinite gag prese in prestito dalle migliori comiche circensi, mantenendo sempre viva la curiosità per un qualcosa lassù, quasi si trattasse di uno spirito guida che li accompagna, quel qualcosa che brilla, malgrado tutto, illuminando le vite di ognuno e rasserenando i cuori: persino di fronte alla nostra triste constatazione che nella magia dell’illusione sono l’arroganza e la crudeltà gratuita del potere le uniche cose ad apparire concrete. Grande l’affiatamento del gruppo (bravissimi tutti gli interpreti, lo ripetiamo) in uno spettacolo prezioso e di rara fattura. Tanti calorosi applausi in sala da un pubblico rapito dall’estasi di sogno che gli artisti hanno saputo creare.
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