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La mafia ridicolizzata nell'ultimo spettacolo di Teatrando

  • 30 marzo 2006

Cosa Nostra ed i suoi lunghi tentacoli, ovvero la mafia e la sua commercializzazione da parte del mondo dello spettacolo. Il dubbio se le industrie dell'intrattenimento abbiano trasformato l’organizzazione criminale in una rappresentazione stereotipata con uno spirito di redenzione o solamente per questioni di lucro. Questo è ciò che muove “Theomafia”, l’ultimo appuntamento di "Teatrando", il tour promosso dalla Provincia di Palermo e realizzato in collaborazione con l’Assoteatri, che ha coinvolto un pubblico eterogeneo in sette spettacoli all’interno di sei teatri privati. La settima e, dunque, ultima tappa della rassegna è fissata per giovedì 6 aprile al teatro Lelio (via Puritano, 5/a) alle ore 21 e a chiudere il sipario sarà l’associazione culturale Scena Aperta Palermo che presenterà questo spettacolo scritto e diretto da Antonio Giordano che si interroga sulla commercializzazione della mafia da parte dell’industria dello spettacolo e soprattutto se questa abbia effettivamente attuato tale processo solo con uno spirito di redenzione. L’opera presenta una struttura originale ed un duplice obiettivo: far conoscere una storia dimenticata come quella del lavoro svolto da due papi siciliani in un Concilio che avvicinò la Chiesa all’Impero d’Oriente, e soprattutto mettere in risalto il potere che le parole ironiche e sarcastiche hanno rispetto alle azioni.

Una ricerca di palermitanità che indaga in alcuni problemi rimasti ancora irrisolti. Sul palco si muovono figure di peccatori ironicamente rappresentati in caricature come i mafiosi, i taglieggiatori ed i disonesti, ma accade che il delitto d’onore venga punito e che la peccatrice si penta e venga, per questo, premiata. Ci si domanda allora quale sia la verità e se sia una verità assoluta oppure no. A queste domande deve rispondere lo spettatore con la sua ricerca. Questo è l’invito al quale sembra essere chiamato. Ad interpretare ed ironizzare su questi rappresentanti del lato più oscuro della nostra società saranno Roberto Simone, Filippo Renda, Martina Mazzarese e Serena Guerra e a curare la scelta musicale sarà invece lo stesso regista Giordano. Uno spettacolo che vuole porre tante domande e al tempo stesso ironico nel suo tentativo di ridicolizzare la mafia. Per informazioni telefonare al numero 0916819122.

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