CINEMA E TV
La lobby delle sigarette tra ironia e cinismo
Thank you for smoking
U.S.A, 2005
di Jason Reitman
con Aaron Eckhart, Maria Bello, Cameron Bright, Adam Brody, Sam Elliott, Katie Holmes, William H. Macy, Robert Duvall, Rob Lowe
Se volete potete ostinarvi a definirlo un film politicamente scorretto solo perché per più di 90 minuti non si fa altro che dire che il fumo non fa male, che non esiste nessuna prova certa che provochi il cancro o altre malattie mortali, ma la vera essenza di “Thank you for smoking” è il suo modo di essere così dissacrante, ironico, divertente, cinico, acuto, tagliente e fortemente ispirato. Dopotutto durante tutta la pellicola le uniche sigarette che si vedono sono quelle stampate sui cartelli dove campeggia la scritta “Vietato fumare”.
«Le sigarette sono fighe, facili e danno assuefazione. Praticamente il lavoro è già fatto!» Almeno così la pensa Nick Naylor, portavoce e direttore delle pubbliche relazioni dell'Accademia di Studi sul Tabacco. Fondamentalmente lui è un lobbysta: il suo lavoro consiste nel parlare, nel negare l’evidenza e nell’avere sempre ragione, anche di fronte a ragazzini malati di cancro o a senatori pronti a far stampare sui pacchetti di sigarette il teschio simbolo di morte. Ed il suo lavoro lo svolge magnificamente. E che importanza ha se ciò che devi difendere provoca la morte di 1200 persone al giorno solo negli Stati Uniti? Anche il peggiore degli assassini ha diritto ad essere difeso da un avvocato.
Addirittura è pronto a finanziare un film che mostri personaggi positivi, come Brad Pitt e Catherine Zeta Jones, intenti a fumare e a dare l’aria di essere vincenti, come faceva il buon Humphrey Bogart quando il cinema si faceva spazio nel mondo. Il film è destinato a diventare celebre per delle frasi molto azzeccate e ad effetto, come «La morte ci toglie clienti. Noi vogliamo il cliente vivo e fumatore» oppure «Esponi una tesi, argomentala in modo convincente, e non sarai mai in errore».
Ma “Thank you for smoking” ha suscitato un certo scandalo negli Stati Uniti anche per la scena di sesso con Katie Holmes, la “signora Cruise”. La Holmes interpreta una giornalista ambiziosa e priva di scrupoli, capace di tutto pur di scrivere un bell’articolo e avere successo. Anche lei è vittima del cinismo che avvolge tutti i personaggi del film ed anche lei, dopotutto, ha un mutuo da pagare. Assolutamente da vedere.
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