ARTE E ARCHITETTURA
La Kalsa si fa “Parco d’Arte”
Recuperare il rapporto con un territorio significa trovare i modi giusti per viverne gli spazi, per fare sentire in modo diretto e a volte insolito – che non sia solo il rimaner bloccati per ore nel traffico! – il tessuto urbano della città, le strade, le piazze, i vicoli, o antiche costruzioni che da anni sono sotto i nostri occhi e di cui non abbiamo mai conosciuto a fondo la bellezza. È sull’onda di questa volontà di recupero che nasce il progetto comunale per la cultura nell’estate palermitana, Kals’art, con cinema allo Spasimo, concerti, un’isola pedonale (in verità, non a tenuta perfettamente stagna), e alcune iniziative di arte contemporanea, come quella intitolata “Parco d’arte”, nata dall’idea di uno tra i più interessanti operatori culturali che vivono in città, l’art manager austriaco Jürgen Weishäupl in collaborazione con Francesca Campagna, esperta di marketing culturale e promozione d’immagine.
La manifestazione si è inaugurata sabato 24 luglio, presso la grande scoperta di Kals’Art, tutta da tesaurizzare, lo spazio dell’ex deposito locomotive di Sant’Erasmo, con “Io Mega-polaroid”, la mostra della giovane artista Francesca Di Bonito, diplomata in fotografia presso l’Istituto europeo di design di Roma. Si tratta di alcune gigantografie di polaroid su teli fissati tra le colonnine in ghisa che ritmano l’affascinante spazio dell’ex deposito, dove la giovane Di Bonito mette in scena se stessa tramite gli autoscatti, la rappresentazione di brani del suo corpo, o addirittura la sua radiografia, con una tecnica che interviene sulle pellicole delle foto alterandole usando colori, sostanze chimiche, con una vena piuttosto estetizzante, ma molto trendy. Da piazza Kalsa, parte invece, la seconda tappa del “Parco d’Arte”, con le grandi sagome-fumetto, di matrice fortemente neopop, dell’artista altoatesino Klaus Pobitzer.
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