CINEMA E TV
“La casa dei mille corpi”: il pranzo è servito
Anche se la trama è inconsistente e la recitazione degli attori più giovani sfiora il ridicolo, siamo in presenza di un horror “all’antica”
La casa dei mille corpi (House of 1000 corps)
USA 2003
Di Rob Zombie
Con Sid Haid, Bill Moseley, Karen Black
Un gruppo di ragazzi attraversa la provincia americana in auto alla ricerca di luoghi e personaggi bizzarri da inserire in una “guida turistica” delle stranezze. Alla stazione di servizio del Capitan Spaulding, con museo degli orrori annesso, vengono a conoscenza del Dottor Satana, leggendario assassino del luogo. Incuriositi si mettono sulle sue tracce, ma restano bloccati in una casa i cui tenutari sono tutti maniaci assassini, ognuno a modo suo. E il Dottor Satana, è davvero morto come dicono? Esordio alla regia di Rob Zombie, noto cantante ed ex-leader dei White Zombie, dark-band della musica underground di fine millennio. Chi conosce il gruppo e l’immaginario attorno al quale costruiva la grafica dei propri dischi e le scenografie dei propri concerti (Zombie ha pure un passato da disegnatore di fumetti porno-horror), può indovinare che razza di film è questo “House of 1000 corps” (dal titolo di una canzone del nostro): un caloroso omaggio al cinema horror anni ’70 e all’Epoca che fu (da notare la “E” maiuscola). Caloroso dal punto di vista della cottura. Già, perché in questo film di carne al fuoco ce n’è tanta. Tanta carne, tanto sangue, tanta cattiveria ed una sceneggiatura particolarmente politically incorrect che diverte davvero parecchio.
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