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L’Accademia di butoh sbarca a Palermo

Balarm
La redazione
  • 24 ottobre 2005

L’Associazione Siciliana Danza, insieme con il dipartimento Arti e Comunicazioni della facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli studi di Palermo, sotto l’alto patrocinio dell’Ambasciata del Giappone in Italia, dell’Istituto Giapponese di Cultura di Roma, della Japan Foundation e del Comune di Palermo, ha inaugurato l’Accademia Internazionale di butoh, il 18 ottobre alle 10,30, nella propria sede di via Maggiore Toselli 219 a Palermo, con un incontro con la studiosa Hiromi Harada, con Anna Sica dell´Università di Palermo, Alessandra Manzella direttore artistico dell’Associazione Siciliana Danza e Francesco Giambrone; a seguire poi la proiezione di un documentario storico. All’evento ha partecipato una delle figure artistiche di maggiore rilievo in questo ambito teatrale, Yoshito Ohno, intenso danzatore che ha ereditato dal padre Kazuo, uno dei fondatori del butoh, grande tecnica e spiritualità. La danza butoh, nella quale convergono tecniche e forme della tradizione orientale e elementi nuovi provenienti dalla tradizione europea del mimo, dalla danza contemporanea e dal movimento surrealista, costituisce per questo un ponte di collegamento fra Occidente e Oriente nel campo dell’arte teatrale contemporanea. Fondatori del butoh, sono stati due eccezionali danzatori nipponici, Tatsumi Hijiata e Kazuo Ohno, padre di Yoshito.

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Nota anche come "danza delle tenebre", il butoh nasce negli anni Cinquanta dal desiderio di contrastare l´eccessivo formalismo del teatro tradizionale giapponese, del quale tuttavia mantiene una certa ieraticità e ritualità del movimento. Il butoh cerca soprattutto una valvola di sfogo per l´energia repressa, con un processo introspettivo che mira al recupero di una forza primigenia, naturale e libera. Influenzato dall´espressionismo europeo da una parte e dall´altra teso al recupero della propria identità giapponese, mortificata dalla guerra e dalla nuova civiltà industriale (grandemente osteggiata dallo scrittore Mishima), il butoh si sviluppa nel lirico butoh bianco e nell'oscuro e violento butoh nero, diventando la bandiera dei movimenti d´avanguardia ed espressione del dissenso politico. Tornando all'inaugurazione palermitana, ha fatto parte dell'evento anche la conferenza “Butoh e Nuovo butoh” tenutasi il giorno 19 ottobre alle ore 10.00 presso il Teatro Nuovo della facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Palermo, alla quale hanno anche partecipato Ivano Cavallini, Ferruccio Marotti e Paolo Emilio Carapezza. Subito dopo è stato presentato uno spettacolo con Yoshito Ohno e Sayoko Onischi, danzatrice della corrente del Nuovo butoh. Dal 20 al 23 ottobre, inoltre, si è svolta una master-class a numero chiuso tenuta da Yoshito Ohno presso lo spazio Ducrot dei Cantieri Culturali alla Zisa. Informazioni telefonando allo 091.346507.

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