ARTE E ARCHITETTURA
"Kuros e Kore": Domenico Pellegrino ai Crociferi
Da un lato lo strumento e la tecnica, lo scanner e la registrazione sensoriale, dall’altro l'uomo e la donna: è la mostra di Domenico Pellegrino
Emergono immediatamente i due elementi principali della sua ricerca artistica: da un lato lo strumento e la tecnica, lo scanner e la registrazione sensoriale, modificati proprio per realizzare la personale indagine anatomica e metaforica sul soggetto, che dall’altro lato è rappresentato dall’uomo e la donna, facce della stessa medaglia, con le dovute differenze e analogie. Il tema pertanto è classico, universale e trasversale insieme: i kuroi e le korai, statuarie figure plastiche, modello di giovani e fanciulle greci, nella scultura preclassica già si affermano come indice di ricerca della bellezza e dell'armonia fisiche e spirituali. Pellegrino attualizza questo bagaglio iconografico e analizza corporee sagome femminili e maschili indistintamente, alte sette metri, ne cattura l’immagine quasi radiografica emessa dallo scanner, ritraendole poi con i vari colori dello spettro solare reagenti al calore corporeo. Per riuscire nell’impresa, l’artista ha cambiato l’orientamento del mezzo, che nelle sue mani è diventato verticale, e ha inserito un filtro ottico che permetta di visualizzare il “punto di vista del computer”, come spiega egli stesso.
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