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Ivan Segreto, swing-jazz vigoroso in versione duo

  • 25 febbraio 2007

Le sue melodie ricordano il mare che bagna la nostra isola, i suoi testi sono pieni di calore e di anima e come si legge nel suo album d’esordio raccontano di vicende che ha vissuto, dei profumi, dei colori e dei luoghi che conosce. Il giovane cantautore siciliano che in pochi anni ha incantato il pubblico è Ivan Segreto, ospite insieme con il bassista Daniele Camarda, del cineteatro Metropolitan di Palermo (viale Strasburgo 356), dove suonerà giovedì 1 marzo alle 21.30, nell’ambito della rassegna Jazz al Metroplitan (biglietto intero 16 euro, ridotto 13, presso il botteghino del cineteatro). Sulle note di uno swing-jazz vigoroso e al contempo elegante il duo di musicisti trentenni ma con una indiscussa preparazione tecnica alle spalle ha rivelato un talento apprezzato senza riserve da pubblico e critica. Dopo la fortunata vetrina di "Sanremo Giovani", a cui partecipa nel 2004 con il brano "Con un gesto", Segreto, classe 1975 e originario di Sciacca, non si ferma più. Il primo album "Porta Vagnu" prende il titolo da una delicata canzone in dialetto siciliano il cui testo è stato scritto dallo zio Nino, e che, nonostante la difficoltà della lingua, è molto ascoltata anche all’estero. Come esordio non c’è male visto che le canzoni contenute nell’album gli valgono la nomination al Premio Tenco 2004 tra le Opere Prime. Seguono concerti dal vivo nei quali Segreto mostra una notevole presenza scenica, spaziando dai piccoli jazz club ai prestigiosi palchi dove suonano musicisti come Franco Battiato e Wynton Marsalis che lo vogliono come supporter.

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D’altronde, il pianista siciliano non delude sul versante live come dimostra la prima tournée che lo porta nel tempio del jazz italiano, il "Blue Note" di Milano, città nella quale si è formato. A conferma dell’altissimo livello del cantautore, nel 2005 esce il secondo album "Fidate correnti" che contiene il brano "Vola lontano", per molti mesi in classifica. Nonostante l’indiscussa originalità dei suoi lavori, il cantante confessa di non essere affatto immune dal fascino e dall’influenza di artisti diversi che spaziano da Miles Davis ai Radiohead, da Herbie Hancock a Pino Daniele passando per Stevie Wonder e Vinicio Capossela. Tuttavia, gran parte del merito di tanto successo si deve senza dubbio alle particolarissime soluzioni jazz a cui Segreto approda grazie anche al contributo del basso elettrico suonato dal messinese Camarda. Alla stregua del cantautore, che ha partecipato a festival e rassegne in tutto il mondo, anche il bassista vanta un curriculum di tutto rispetto che lo ha visto conseguire nel 2001 la laurea al "Berklee College of Music" di Boston con il massimo dei voti, per poi specializzarsi nel campo della musica improvvisata con attenzione particolare per la "solo performance". La cosa che più colpisce di questo duo è la spontaneità e l’affiatamento che mostra durante i concerti, dove all’alchimia musicale si aggiunge la vis poetica ed evocativa di testi che ricreano atmosfere familiari eppure insolite. Elemento onnipresente delle loro performances, dove parole e suoni si fondono insieme, è infatti un filo invisibile ma altrettanto tangibile che li mette in contatto diretto con gli spettatori. Sono molti i critici che si sono sbizzarriti nel tentativo di definire in modo adeguato la musica di Ivan Segreto, ma, nel caso di un talento così raro, probabilmente non occorre nessun etichetta poiché si tratta semplicemente di buona musica capace di comunicare.

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