Ingroia lascia Palermo: "Mi sento un bersaglio"
Il procuratore aggiunto di Palermo annuncia che a settembre partirà per il Guatemala accettando l'offerta dell'ONU come capo dell'unità di investigazione
Antonio Ingroia lascia Palermo. In un'intervista al quotidiano La Stampa, il procuratore aggiunto della Procura di Palermo, titolare dell'indagine sulla trattativa Stato - mafia e al centro di roventi polemiche per le intercettazioni delle conversazioni del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano (finite davanti alla Consulta), ha annunciato che a settembre partirà per il Guatemala, accettando l'offerta delle Nazioni Unite per un incarico annuale di capo dell'unità di investigazione e analisi criminale nel paese sudamericano.
«Io non mi sento in guerra con nessuno - ha dichiarato Ingroia - però che sia diventato un bersaglio questo lo avverto anch’io». Il magistrato era stato contattato dalle Nazioni Unite per ricoprire un incarico annuale di capo dell'unità di investigazioni e analisi criminale contro l'impunità nel Paese centroamericano.
Il ministro della Giustizia, Paola Severino, ha dato l'assenso al collocamento fuori ruolo del procuratore aggiunto di Palermo: la pratica adesso passa al Csm che dovrà autorizzare il pm ad al trasferimento in Guatemala. A fine maggio Ingroia aveva informalmente annunciato al Guardasigilli di avere ricevuto la proposta di incarico dall'Onu, anticipando l'intenzione di volerla accettare.
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