CULTURA
Il weekend del "Castello a Mare Porto d’Arte"
Sono cinque, gli appuntamenti per il lungo weekend finale della rassegna "Porto d’Arte", che ha animato i fine settimana durante l'estate
Cinque gli appuntamenti per il lungo weekend finale della rassegna, che dal 15 agosto ha allietato l'estate palermitana con una location suggestiva e una programmazione di qualità. Con il recupero di "Malalunanuova", produzione del Teatro Biondo Stabile di Palermo, di e con Vincenzo Pirrotta, inizia mercoledì 9 settembre, il lungo weekend finale di "Castello a Mare Porto d’Arte", la rassegna prodotta dall’Autorità portuale di Palermo, dall’Assessorato regionale ai beni culturali, ambientali e alla Pubblica Istruzione e dalla Soprintendenza ai beni culturali e ambientali di Palermo, e organizzata da Terzo Millennio di Andrea Peria, con la direzione artistica di Giuseppe Milici, che ha animato i fine settimana estivi al ritrovato Parco Archeologico del Castello a Mare di Palermo (via Patti, traversa via Crispi).
In "Malalunanuova" Pirrotta è l’unico attore in scena, accompagnato dal chitarrista e percussionista Luca Maceri. Lo spettacolo è un flusso di ricordi e immagini evocate con la parola e il corpo, che colpiscono allo stomaco, suscitando emozioni e suggestioni: tutte visioni di parola legate a Palermo, città meticcia, che appartiene tanto alla cultura occidentale che a quella araba e che, soprattutto, vuole fare parte per se stessa, essere autonoma. Simbolo della complessità e della ricchezza ancora non pienamente espressa del Mediterraneo.
Venerdì 11 settembre, e non poteva esserci data più appropriata, il Teatro Biondo Stabile di Palermo presenta "Terra Desolata Suite", uno spettacolo di Claudio Collovà, con Alessandra Luberti (che cura anche le coreografie), Davide De Lillis, le musiche della pianista Ornella Cerniglia, Lelio Giannetto al contrabbasso. La terra desolata parla di ciò che accade oggi e lo racconta nell’unico modo possibile, con una sorta di zapping ante litteram. Il senso de "La terra desolata", come si può intuire dal titolo, è l'incapacità di rigenerarsi della vecchia e attuale società occidentale, in cui il bagaglio culturale è soltanto qualcosa di vecchio e inutile, la religiosità affoga tra superstizioni e convenienze e l'unico culto è quello del piacere immediato. La parola ha perso significato e i dialoghi sono spesso futili e privi di comunicazione. Più che mai all’inizio di questo secolo, la contemporaneità dell’opera è altissima e purtroppo è immutata nel tempo nei suoi aspetti più tristemente profetici.
Il Salis & Jasevoli Duo arriverà al Castello a Mare sabato 12 settembre, con Antonello Salis al pianoforte e Antonio Jasevoli alle chitarre. Il Duo germoglia dall’urgenza comune di calpestare spazi sonori altri, dalla sfida di iniziare una corsa senza sapere esattamente cosa ne verrà fuori ma soltanto la consapevolezza di poter reinventare il proprio mondo e uscirsene con qualcosa di mai visto o sentito prima. Tutto prende forma in maniera spontanea, mai casuale. Il confronto dialettico tra le due diverse impostazioni teoriche attraversa tutta la storia della cultura musicale, in una polarità che vede nell’improvvisazione il prefigurarsi di temi che l’attitudine e la sensibilità dei due tende a sistematizzare, in un approccio che va dall’intuitivo al razionale, sorvola generi e stili, lambisce irregolari approcci alla musica e alla vita, coinvolge modi di comunicare, ispirazioni e stimoli.
La chiusura della rassegna, domenica 13 settembre, è affidata al Teatro Biondo Stabile di Palermo che proporrà un concento del trio Napolincanto, che rivisiterà canzoni e sketch del repertorio classico partenopeo, mentre Pino Caruso interpreterà il recital “Poesie dell’infanzia”, versi di grandi poeti italiani, da Pascoli a D’Annunzio, da Carducci a Leopardi. L'inizio degli spettacoli è previsto per le ore 22; il costo del bigliettoè di 8 euro; per informazioni ulteriori è possibile rivolgersi a Terzo Millennio, chiamando lo 091.7308489.
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