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Il teatro e la nuova Europa dell'est

  • 29 maggio 2006

È il primo maggio del 2004 quando a Dublino, nel corso di una cerimonia ufficiale viene cambiato volto al Vecchio Continente. Entrano quel giorno nell’Unione Europea: Cipro, Estonia, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Slovenia e Ungheria. Più di 200 milioni di cittadini dell’est vengono accolti dalla nostra comunità. Il mondo del teatro non poteva non interrogarsi di fronte a questo scossone dato alla geografia “umana” europea. Interprete di questa voglia di approfondimento si è fatto il Schauspielhaus Duesseldorf, teatro pubblico tedesco, istituzione nata nel XIX secolo, che negli ultimi anni ha cooperato con registi dai maggiori Paesi esteri innescando così una fitta rete di fruttuose contaminazioni.

Da questa grande realtà teatrale, dunque, nasce la voglia di confrontarsi con la nuova sfida geopolitica, e la proposta di chiedere a quattro importanti autori del centro-est europeo, di descrivere dal loro punto di vista questa situazione di transizione e cambiamento. Prende via così il progetto dall’ironico titolo ''Das neue Europa – Warten auf die Barbaren?'' (''La nuova Europa – aspettare i barbari?'') inaugurato all'inizio del 2005 dalla rappresentazione di "Nacht" ("Notte") del polacco Andrzej Stasiuk, che ha poi proseguito il suo cammino con “Orpheus, Illegal” di Juri Andruchowytsch messo in scena in prima assoluta il 17 settembre del 2005, allo stesso Duesseldorfer Schauspielhaus.

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Lo spettacolo verrà ora proposto dal Teatro Garibaldi di Palermo (in via Castrofilippo 30, vicino piazza Magione, alla Kalsa) il 6 e il 7 giugno alle ore 21. “Orpheus, Illegal” è una coproduzione Duesseldorfer Schauspielhaus, Teatro Garibaldi di Palermo e Teatro Molodyi di Kiev, per la regia di Anna Badora. La messa in scena è in tre lingue, tedesco, italiano e ucraino, e racconta la situazione di trasformazione della nuova Europa attraverso il viaggio di Stanislaw Perfetzki, poeta ucraino, nella Venezia, cuore della cultura europea scossa dalle crisi. Andruchowytsch manda il suo Orfeo nell’inferno della criminalità e della clandestinità della civilizzazione occidentale. In un mondo di emigranti, illegali, servizi segreti ed intriganti. Un mondo comico-assurdo di maschere carnevalesche e travestimenti politici. Di fronte a tutto questo il poeta malato d’amore riassume: «Davanti i nostri occhi si sta svolgendo una nuova divisione del mondo, e la cosa triste è che succede in mezzo all’Europa ».

Scena e video sono di Michael Simon/ Dominik Rinnhofer, i costumi di Uta Meenen, coreografie di Michael Schmieder, drammaturgia di Ingoh Brux. Il Teatro Garibaldi come il Duesseldorfer Schauspielhaus sono membri da tanti anni della Unione dei Teatri D’Europa che partecipa in maniera significativa al progetto. Matteo Bavera, direttore del Teatro Garibaldi, sarà in scena insieme agli attori palermitani Rosario Tedesco ed Enrico Roccaforte. Tra gli altri interpreti: Michael Fuchs, Stanislav Boklan, Constanze Becker, Thomas Wittmann, Götz Argus, Jurij Rosstalnyi, Volodymyr Kokotunow, Claudia Burckhardt, Melanie Haupt, Marco Matthes. Questo spettacolo è un esempio di come con l’arte e la poesia si possano sfondare frontiere, distruggere muri, scuotere la politica. Il costo del biglietto d’ingresso è di 15 euro, ridotto10. Per ulteriori informazioni è possibile rivolgersi al numero 091.6114255, o mandare una e-mail all’indirizzo teatrogaribaldi@hotmail.com.

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