LIBRI
"Il primo martire di mafia": un libro sull'eredità di 3P
"Il primo martire di mafia" è il nuovo libro di Salvo Ognibene e Rosalia Cascio, sull'eredità di don Pino Puglisi e gli effetti della sua scomparsa sulla lotta alla mafia
Lo chiamano affettuosamente 3P, Padre Pino Puglisi. Ma cosa è cambiato dopo il suo omicidio, in quell'infelice 15 settembre del 1993? Cosa resta del suo impegno evangelico e sociale? La Chiesa è realmente passata "dalle parole ai fatti"?
Si tenta di rispondere a questi ed altri quesiti nel libro "Il primo martire di mafia. L'eredità di Padre Pino Puglisi", che fra fatti e osservazioni acute e intelligenti racconta il "dopo Pino", indagando e comparando.
Autori del libro, edito da Edizioni Dehoiane, sono Salvo Ognibene, avvocato praticante, già autore di numerosi saggi e dossier sul fenomeno mafioso, e Rosaria Cascio, sin dalla giovinezza amica e stretta collaboratrice di don Pino.
Don Pino Puglisi, nominato dalla Chiesa "beato", è un uomo che ha lasciato un segno indelebile tra chi ha vissuto con lui gli anni di lotta diretta alla criminalità organizzata nelle strade, con le azioni di protesta e le attività dei gruppi giovanili che gli hanno consentito di raccogliere e "salvare" molti tra bambini e ragazzi, destinati ad una vita nell'illegalità.
I metodi e la "filosofia" pastorale di don Pino sono paradossalmente messi realmente in pratica in altre regioni d'Italia, al contrario della Sicilia dove restano inapplicati, quando dovrebbe esser la prima a trarne esempio e beneficio.
Si ripercorrono, in un viaggio spaziale e temporale, gli eventi che hanno segnato le strutture da lui guidate, progressivamente interrotte, quelli di Brancaccio, tra liti e contrasti tra chi avrebbe potuto continuare il lavoro di don Pino e chi, al contrario, ne ha cambiato nettamente direzione.
Il libro si snoda in 240 pagine e la prefazione è stata curata da Nicola Gratteri e Antonio Nicaso. Ha un prezzo di copertina di 18 euro ed è disponibile nelle librerie e su tutte le più comuni piattaforme di vendita online.
Si tenta di rispondere a questi ed altri quesiti nel libro "Il primo martire di mafia. L'eredità di Padre Pino Puglisi", che fra fatti e osservazioni acute e intelligenti racconta il "dopo Pino", indagando e comparando.
Autori del libro, edito da Edizioni Dehoiane, sono Salvo Ognibene, avvocato praticante, già autore di numerosi saggi e dossier sul fenomeno mafioso, e Rosaria Cascio, sin dalla giovinezza amica e stretta collaboratrice di don Pino.
Don Pino Puglisi, nominato dalla Chiesa "beato", è un uomo che ha lasciato un segno indelebile tra chi ha vissuto con lui gli anni di lotta diretta alla criminalità organizzata nelle strade, con le azioni di protesta e le attività dei gruppi giovanili che gli hanno consentito di raccogliere e "salvare" molti tra bambini e ragazzi, destinati ad una vita nell'illegalità.
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Il libro porge al lettore dei quesiti proprio alla luce della vita dell'amato prete, sugli effetti che la sua orribile morte ha avuto - e sta avendo - a lungo termine in termini di "azione" contro la mafia.I metodi e la "filosofia" pastorale di don Pino sono paradossalmente messi realmente in pratica in altre regioni d'Italia, al contrario della Sicilia dove restano inapplicati, quando dovrebbe esser la prima a trarne esempio e beneficio.
Si ripercorrono, in un viaggio spaziale e temporale, gli eventi che hanno segnato le strutture da lui guidate, progressivamente interrotte, quelli di Brancaccio, tra liti e contrasti tra chi avrebbe potuto continuare il lavoro di don Pino e chi, al contrario, ne ha cambiato nettamente direzione.
Il libro si snoda in 240 pagine e la prefazione è stata curata da Nicola Gratteri e Antonio Nicaso. Ha un prezzo di copertina di 18 euro ed è disponibile nelle librerie e su tutte le più comuni piattaforme di vendita online.
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