LIBRI
Il potere del dettaglio attraverso l'anima
Si intitola “Geografie dell’anima” (Edizioni di Passaggio, pagg. 207 - 15,00 euro) l’ultimo cammeo della collana Repertori, percorso tematico alla scoperta del patrimonio artistico siciliano. Scritto da Davide Lacagnina, storico e critico d’arte palermitano, il libro, dal sottotitolo “Natura e paesaggio attraverso le arti in Sicilia”, è un viaggio destinato alla scoperta dei tesori che esprimono l’evoluzione dell’idea di spazio umano nel tempo. Interessanti contenuto ed involucro, formato ridotto, grafica accattivante, per un manuale semplice da consultare, essenziale nel linguaggio, fatto sia per incuriosire la pigrizia del distratto, ma anche per il più attento conoscitore. Una summa ragionata che tiene conto di un percorso per l’osservazione e approfondimento del paesaggio immortalato, meglio dire percepito in Sicilia, e distribuito fra gli innumerevoli musei dell’isola o incastonati nei pregevoli monumenti che incorniciano e arricchiscono il nostro territorio.
Un unicum che è tanto nel disporre quanto nel distruggere, ma che sempre sviluppa un immaginario che muove, crea, esteriorizza, con l’artificio dell’invenzione, una diversa interiorità, in quell’area perfetta che diviene un luogo franco in cui l’apprezzamento del sé, in rapporto all’altro, trova il suo massimo riconoscimento. Il paesaggio come viaggio dell’essere con il passaporto dell’anima, manifestazione e godimento, nell’opera di pregio che non è mai immutata, perché espressione di una interiorità che muove e che è ricerca del particolare, osservazione come scoperta, gusto del bello ritrovato, in una sola parola, avventura del sentire. Anche il talento c’entra, magari dimenticato oppure riscoperto. Il talento dell’artista-uomo che proviene dal passato, anche quando a noi così vicino.
Un metro di misura questo talento, che è mappa compensante le aspettative del curioso, per apprezzare la genialità dell’uomo che si fa essere supremo, superiorità questa presente in ciascuno di noi, perché parte integrante di quel movimento generatore raccolto ed offerto in questo libro. Viaggiare quindi con una guida in mano, partorita di testa e di cuore, una presenza discreta e accessibile, un piatto d’oro che ci svela quel sapere antico che dal paesaggio ancora una volta approda al paesaggio, alla nostra natura, per infine avvicinarci al nostro essere perfetti, nonostante tutte le nostre imperfezioni.
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Davide Lacagnina, da attento studioso, ci presenta diversi modi di rappresentare lo spazio dell’uomo, da quello reale a quello ideale, e lo distingue per immagini; cosicché dai “Giardini di Luce” passiamo alle “Selve oscure”, dai “Paesaggi e stati d’animo” si passa ai “Paesaggi con rovine”, dalla “Natura in scena” si giunge, infine, al “Paesaggio oltre la natura”. Il paesaggio, insomma, come mondo trasformato, come ambiente fuori e dentro l’uomo intelligente, come dimensione maturata in diversi livelli di percezione. Le forme, gli spazi, la singolarità del luogo per un equilibrio che esprime il rapporto invisibile tra “esseri unici”. Per quell’unicum che è in ogni essere vivente.Un unicum che è tanto nel disporre quanto nel distruggere, ma che sempre sviluppa un immaginario che muove, crea, esteriorizza, con l’artificio dell’invenzione, una diversa interiorità, in quell’area perfetta che diviene un luogo franco in cui l’apprezzamento del sé, in rapporto all’altro, trova il suo massimo riconoscimento. Il paesaggio come viaggio dell’essere con il passaporto dell’anima, manifestazione e godimento, nell’opera di pregio che non è mai immutata, perché espressione di una interiorità che muove e che è ricerca del particolare, osservazione come scoperta, gusto del bello ritrovato, in una sola parola, avventura del sentire. Anche il talento c’entra, magari dimenticato oppure riscoperto. Il talento dell’artista-uomo che proviene dal passato, anche quando a noi così vicino.
Un metro di misura questo talento, che è mappa compensante le aspettative del curioso, per apprezzare la genialità dell’uomo che si fa essere supremo, superiorità questa presente in ciascuno di noi, perché parte integrante di quel movimento generatore raccolto ed offerto in questo libro. Viaggiare quindi con una guida in mano, partorita di testa e di cuore, una presenza discreta e accessibile, un piatto d’oro che ci svela quel sapere antico che dal paesaggio ancora una volta approda al paesaggio, alla nostra natura, per infine avvicinarci al nostro essere perfetti, nonostante tutte le nostre imperfezioni.
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