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Il Palermo ha perso la lucidità

  • 4 dicembre 2006

PARMA-PALERMO 0-0
PARMA: Bucci; Ferronetti (31' st Paci), Couto, Contini, Castellini; Dessena, Cigarini, Ciaramitaro; Pisanu, Muslimovic, Gasbarroni (25' st Paponi).
In panchina: De Lucia, Coly, Bocchetti, Savi, Dedic.
Allenatore: Pioli.
PALERMO: Fontana; Cassani, Dellafiore, Barzagli, Zaccardo; Tedesco, Corini (26' st Parravicini), Simplicio; Di Michele (26' st Caracciolo), Bresciano; Amauri.
In panchina: Agliardi, Cossentino, Pisano, Curiale, Munari.
Allenatore: Guidolin.
ARBITRO: Messina di Bergamo.
NOTE: giornata nuvolosa, terreno in discrete condizioni. Spetttaori: 15 mila circa. Ammoniti: Gasbarroni. Angoli: 6-3 per il Palermo. Recupero: 1'pt, 4' st.

Non è più il Palermo brillante di un mese fa quello che scende in campo a Parma. La squadra sta attraversando un momento particolare di poca lucidità, un calo fisiologico dopo le esaltanti prestazioni di questo inizio di campionato e la preoccupazione sul volto di Guidolin, obbligato a fare risultato, è un segnale abbastanza evidente. Tornano Di Michele e Simplicio mentre tra i pali viene riconfermato Fontana. Il Parma è la difesa più perforata del campionato, con 27 reti subite in 13 gare, ma il Palermo nei primi minuti non riesce a costruire azioni pericolose. Anzi sono i gialloblù ad andare vicino al gol con Muslimovic che con un diagonale rasoterra costringe Fontana a deviare in angolo.

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È un Parma che si fa vedere spesso in avanti, grazie agli inserimenti dell’ex Gasbarroni, sempre motivato quando gioca contro i rosanero. Poi il Palermo prende supremazia a centrocampo e comincia a costruire il suo gioco, con un possesso palla che impedisce agi avversari di giocare. Ma è un possesso palla sterile che non trova pericoli, perché il Parma è chiuso bene e non concede spazi. Ci prova Di Michele dalla distanza ma il tiro è debole e facile preda di Bucci. Il Palermo cerca di sfondare sulle fasce con Cassani a destra e Zaccardo spostato a sinistra, ma di palloni giocabili per Amauri ne arrivano davvero pochi.

Nella ripresa la musica non cambia, la partita si mantiene a livelli alti ma senza sbocchi. Ghiotta occasione per Amauri che solo davanti a Bucci viene anticipato di un soffio da un difensore e fallisce l’occasione più limpida di tutta la gara. Ma le azioni più pericolose del Palermo arrivano nei venti minuti finali, quando Guidolin getta nella mischia Caracciolo e l’attaccante si rende subito pericoloso. Al 46’ infatti la sua punizione all’incrocio dei pali viene deviata miracolosamente da Bucci che toglie il pallone dalla porta. Su azione di calcio d’angolo sempre Caracciolo colpisce di testa e la palla finisce sull’esterno della rete.

Finisce 0-0, primo pareggio stagionale, al termine di una partita non brillante. Un pareggio che comunque interrompe la serie di sconfitte. Certo Inter e Roma procedono spedite, ma se lo scudetto non è il nostro obiettivo, nella logica del nostro percorso questo è un risultato importante. Importante come la prova di Caracciolo, spesso fischiato dal pubblico per i suoi frequenti errori, che invece schierato accanto ad Amauri ha fatto vedere delle buone cose.


PALERMO - SAMPDORIA 2-3

Che la Coppa Italia non fosse tra gli obiettivi principali del Palermo era già ben chiaro fin dalla partita di andata, quando Guidolin schierò una formazione giovane e inesperta contro una Samp titolare perdendo per 1-0, ma l’uscita di scena dalla competizione, dopo questo match di ritorno, sembra quasi essere stato accolto come una liberazione da parte di tutto lo staff rosanero. Probabilmente ci si aspettava di più da coloro che, non trovando spazio in campionato, hanno solo queste uscite infrasettimanali per riscattarsi, ma così non è stato, almeno per più di 45 minuti.

Confermata la formazione che ha perso all’andata, con l’inserimento tra i pali di Agliardi (al ritorno dopo un lungo infortunio) e di Guana, squalificato in campionato. La Sampdoria chiude subito il discorso qualificazione già al 13’ con il motivatissimo Flachi, al rientro dopo due mesi di squalifica, che trafigge Agliardi con un diagonale. La reazione del Paleremo è quasi inesistente perché Castellazzi non corre nessun pericolo ed anzi sono i doriani a raddoppiare al 34’ con Zenoni.

Nella ripresa il Paleremo cerca di reagire ma un errore difensivo porta Flachi al terzo gol che umilia oltremodo l’impegno dei nostri giovani. Solo a questo punto arriva la reazione concreta dei rosanero che cercano almeno un pareggio per salvare la faccia. Guidolin mette in campo anche Simplicio, Pisano ed Amauri ed il Palermo sembra un’altra squadra. La rimonta comincia con Guana che di testa devia un calcio di punizione battuto da Brienza. Il forcing verso la porta di Castellazzi preoccupa seriamente Novellino che dice ai suoi ragazzi di stare calmi. Brienza segna il gol del 3-2, correggendo in rete una deviazione di Castellazzi ad un potente tiro di Simplicio. Il Palermo sfiora la rete più volte ma non agguanta un pareggio che avrebbe evitato la quarta sconfitta consecutiva.

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