LIBRI
Il Palazzo delle Aquile tra arte e storia
La storia secolare del Palazzo delle Aquile è adesso sontuosamente ricostruita nel bel volume di Pietro Gulotta, Maria Antonietta Spataro e Camillo Filangeri che è stato appena presentato a Palermo a Sala delle Lapidi (Palazzo delle Aquile). Un’opera della quale si avvertiva la mancanza e che dà conto come nessun’altra precedente iniziativa editoriale della trasformazione – tra arte e storia - del modesto nucleo originario nell’attuale grandiosa residenza municipale. Un monumento la cui magnificenza deriva appunto dalla tuttavia dimessa sede voluta all’inizio del XIV secolo dal sovrano siculo aragonese Federico III il quale, giusto nel 1311, ne pose la prima pietra. Edificio che perciò, nel bene e nel male, ha rappresentato la storia della città stessa fin dall’inizio dell’età dei Comuni. Restando sempre quel “punto di riferimento della vita cittadina” che, come evidenzia il presidente del Consiglio comunale Salvatore Cordaro nell’introduzione al volume, è soprattutto il luogo nel quale è stato delineato il futuro della città. E in cui ora si riflettono con particolare evidenza le aspettative di quasi un milione di palermitani. Al Palazzo Pretorio, come ai nostri anziani era noto e come alcuni preferiscono ancora chiamarlo, Pietro Gulotta aveva dedicato lunghi studi che nel 1980 si erano concretati in un volume ormai raro e praticamente introvabile.
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