TEATRO
Il Grillo parlante nazionale al Palasport
“Sono un partigiano della terza guerra mondiale, quella dell'informazione”, così si autodefinisce Beppe Grillo, che dopo il debutto a Pordenone a fine gennaio adesso sta girando tutta l’Italia e sarà al Palasport di Palermo domenica 17 aprile (via Patti), con "Beppegrillo.it". E di sicuro chiamarlo comico è unicamente per confortarci, dal momento che in realtà nei suoi monologhi i protagonisti della farsa siamo noi, del tutto inermi in mano a quei potenti che nel nostro paese, in un modo o nell’altro, da sempre sfruttano il cittadino (o meglio l’unità elementare di consumo, o sarebbe meglio dire da consumo). Ciò nonostante il divertente predicatore è stato sempre seguitissimo se ancora nel 1991, a tre anni dalla sua ultima apparizione televisiva, risultava ancora il comico più popolare in assoluto in Italia, stando ai risultati di un sondaggio dell’Abacus sulla popolarità dei personaggi dello spettacolo. Gli esordi televisivi del nostro (classe 1948) risalgono al 1977 nel programma “Secondo voi”, quando la tv era ancora in bianco e nero. È comunque con la performance sanremese del 1989 (più di ventidue milioni di telespettatori incollati davanti al piccolo schermo) che Grillo diventa una vera icona, un record da Guinness dei primati. Da allora, nonostante la sua presenza sia stata assolutamente bandita dalla televisione di Stato nel 1991, come già ricordato, dopo “un graffiante affronto comico” nei confronti dei politici e dei potenti dell’Italia della Prima Repubblica, il comico genovese (voce comunque pericolosa, ben per noi, il 144 sicuramente ricorderà qualcosa alla Telecom, prima S.I.P.) non si è mai fermato, scegliendo gli spazi teatrali per avanzare le sue denunce (gli show “Cervello” del 1997 e “Apocalisse” del 1998 entusiasmano sia il pubblico e che la critica).
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