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Il "feudo" dei Vassallo: Capo Gallo sempre a pagamento
Dal 2001 esiste la Riserva Naturale Orientata di Capo Gallo e da quel giorno una famiglia richiede un pedaggio per potervi entrare: anche per l'estate 2016 sarà così
Nonostante sia passato più di un anno e mezzo dagli annunci urbi et orbi dell'imminente liberazione di Capo Gallo dal pedaggio, nulla ad oggi è cambiato.
In questi giorni abbiamo provato più volte ad avere degli aggiornamenti dalle istituzioni sulla situazione vigente della Riserva Naturale Orientata, ma forse sarebbe stato più facile ricevere una risposta da Israele, l'eremita che abita sul Monte Gallo da quasi vent'anni.
Le competenze sulla riserva sono davvero un rompicapo degno dei più abili enigmisti: il demanio è affare del Comune, la gestione dell'area protetta della Regione, i confini marittimi sono controllati dalla Guardia Costiera e l'accesso dai privati.
E sì, ci sono pure i privati in questo labirinto burocratico e hanno anche un nome: la famiglia Vassallo, formata da cinque proprietari che per metterli d'accordo pare debba intervenire il papa in persona, dal 1942 è proprietaria dell'accesso all'area dal versante di Mondello.
Era anche stato annunciato, con grande soddisfazione di Rosario Filoramo (consigliere comunale del PD), che dal 2015 l'accesso sarebbe tornato allo stato del 1941, dunque libero.
Con somma insoddisfazione, anche per l'estate 2016, chi vorrà godere delle bellezze naturalistiche di Capo Gallo, dovrà attenersi al tariffario dei Vassallo i quali, per non smentire l'origine del cognome, non possono che amministrare il loro feudo facendo pagare la gabella.
Ma non esistono diritti senza doveri: la proprietà è privata, legittimo quindi chiedere un pedaggio, doveroso emettere una ricevuta (e altrettanto richiederla).
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