ATTUALITÀ
Ignazio Garsia denuncia: "fantasmi" allo Spasimo
Una lettera di denuncia da parte di Ignazio Garsia, direttore della Fondazione The Brass Group: a Palermo bastano i "fantasmi" per chiudere i siti monumentali
Altro che fantasma della “monachella” a cui la leggenda vorrebbe attribuire la ultra ventennale chiusura del Teatro Massimo di Palermo. Sono altri i fantasmi che hanno chiuso allora il tempio della lirica e oggi ritornano a volteggiare tra il Noviziato dei Crociferi, Palazzo Ziino e lo Spasimo. Sono gli stessi fantasmi che dal mese di settembre provano a spegnere per sempre gli ottoni dell’Orchestra Jazz Siciliana della Fondazione The Brass Group che, è bene ricordare, l’Assemblea regionale siciliana volle grazie alla legge 1 febbraio 2006, n. 5. Fantasmi che compaiono tenebrosi per chiudere a tempo indeterminato, oggi come allora il Teatro, il Complesso Monumentale di S. Maria dello Spasimo.
Ultimo simbolo di una primavera non del tutto cancellata, grazie al jazz e a Emilio Arcuri, un medico poco estroverso della primavera orlandiana che ricopriva la delega di vice sindaco e assessore per il Centro Storico e deliberò il trasferimento dei corsi europei d’orchestra jazz presso lo Spasimo. E a nulla saranno valse le raccomandazioni di Mario Milone, ex assessore al Centro Storico della giunta Cammarata, rivolte all’ing. Martelli affinché i futuri interventi di consolidamento statico della chiesa - da lui elaborati - fossero armonizzati per garantire, oltre la normale fruibilità del sito, le attività concertistiche e didattiche del resistente The Brass Group. Né varrà il pensiero, efficacemente sintetizzato dall’allora ministro del Tesoro Enzo Visco, il quale, intervenendo a Palermo in occasione della riapertura del Teatro Massimo, nel 1997, dichiarò: “Una classe dirigente che tiene chiuso un teatro così per 30 anni non è una classe dirigente. È una barzelletta“.
È un dramma, invece, quello che si sta consumando all’ombra del Pellegrino. Della Conca d’Oro. D’oro soltanto per i soliti noti e non per quel centinaio di lavoratori, tra professori d’orchestra, docenti, ausiliari e personale amministrativo della Fondazione The Brass Group, costretti a sospendere - da cinque mesi senza una seria ragione - le attività concertistiche. Infatti, accade che il Settore Patrimonio del Comune di Palermo, da un lato richiede un’indennità di occupazione, né più né meno come si reclama a chi abusivamente occupa siti pubblici e, dall’altro, lo stesso settore non può sottoporre al presunto abusivo un contratto di locazione perché il sito, a un altro Settore della stessa Amministrazione, quello al Centro Storico, risulterebbe inagibile. Che non risponde al Patrimonio dopo quattro richieste di chiarimenti (sembrerebbe che esista un verbale redatto da alcuni tecnici del Centro Storico). Smentito a sua volta dai Carabinieri del nucleo Beni Culturali che, su ordine della Magistratura, sequestra - solo parzialmente e in via cautelativa - alcune aree del Complesso dello Spasimo, a seguito di una circostanziata denuncia presentata da uno scrupoloso altro dirigente del Settore Cultura per salvaguardare la pubblica incolumità dei turisti e dei cittadini.
E ancora, da un lato l’assessore alla Cultura autorizza la realizzazione del Seacily Jazz Festival 2011 e, dall’altro, i suoi uffici ritardano mesi a rilasciare le autorizzazioni alla Fondazione, necessarie per gli adempimenti di legge. Invero, risale quasi a ferragosto 2011, dopo circa due mesi dall’inizio del festival, la sottoscrizione dell’atto d’obbligo. Senza il quale, l’istanza di agibilità inoltrata dalla Fondazione alla Commissione di Vigilanza Pubblici Spettacoli non poté essere per tempo esaminata. È rassicurante sapere che mentre a Barcellona, Venezia e Bari ci sono voluti incendi devastanti che hanno letteralmente raso al suolo quei teatri, a Palermo bastano i soliti fantasmi per chiudere un sito monumentale che neanche i terremoti sono riusciti ad abbattere in cinquecento anni di vita.
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