ATTUALITÀ
"Greenways", una Sicilia ecologica sulle vecchie ferrovie
Dopo tante battaglie è stata approvata la proposta del Movimento 5 Stelle per dare vita alle Greenways, che formeranno delle reti ciclabili ecologiche in Sicilia
Tra i paesaggi naturali in Sicilia si trovano spesso tratti di ferrovia in disuso, che deturpano l'ambiente. Si è meditato di trasformarle in "Greenways" strade ciclabili ciclopedonali colleganti le località di interesse ambientale e culturale della regione, e dopo tante battaglie, finalmente, la proposta del Movimento 5 Stelle è stata approvata dalla commissione per l'Ambiente dell'Ars: verrà creata una mobilità dolce ed ecologica in tutta la regione.
L’atto, firmato dalla deputata Valentina Zafarana, impegna dunque il governo regionale a dare vita ad una fitta rete ciclabile e ciclopedonale continua ed interconnessa: per fare ciò i tratti di ferrovia dismessi o in disuso verranno riconvertiti grazie all'mpegno dell’assessorato Infrastrutture e trasporti.
Al progetto verranno destinate le somme necessarie ancora disponibili dalla vecchia programmazione dei fondi strutturali, nonché quelli destinati per il 2014-2020, che daranno inoltre la possibilità di completare e mettere in sicurezza le reti e di percorsi ciclabili esistenti, anche attraverso la riconversione di strade a bassa densità di traffico motorizzato.
«Se il governo regionale vorrà tenere fede anche alle finalità previste nell'Obiettivo tematico 4, proponendosi dinnanzi a Rfi come interlocutore non subalterno, questa sarà rivoluzione culturale per la nostra terra - afferma la parlamentare M5s Valentina Zafarana - volta a incentivare, come sempre nelle nostre proposte, un turismo sostenibile e innovativo».
Si aggiunge il commento della presidentessa della Fiab Palermo ciclabile e del Coordinamento regionale FIAB della Sicilia, Sabrina Gullo: «Accogliamo positivamente la notizia ritenendolo un primo importante passo verso la realizzazione di reti ciclabili urbane ed extraurbane nel nostro territorio. Auspichiamo anche che si arrivi in tempi ragionevoli ad un atto normativo regionale organico ed efficace sulla mobilità dolce e che questa venga inserita – e mantenuta – fra gli obiettivi prioritari della programmazione dei fondi strutturali 2014/20».
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