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Giovani e lavoro: con l'inglese alla conquista dell'estero

I corsi di laurea da soli non bastano: studiare la lingua inglese si riconferma requisito fondamentale per il sempre maggior numero di giovani che sognano il lavoro all'estero

  • 4 maggio 2016

La cosiddetta "fuga di cervelli" dall’Italia è ormai un triste cliché che le nuove generazioni si ritrovano cucito addosso ancor prima di iniziare ad affrontare la vita. Stando alle notizie più recenti, sono sempre di più i giovani che volano oltreconfine. Una delle mete più gettonate è il Regno Unito, terra promessa di speranze lavorative.

Diplomati, laureati e possessori di master, il popolo degli under 40 decide sempre più spesso di abbandonare affetti e precarietà per volare all'estero. Decisione che peraltro al Sud Italia sembra essere più frequente che mai.

Ad evidenziare questa tendenza non solo i grandi giornali, ma anche i sondaggi realizzati da chi si occupa in prima persona di fornire un vero e proprio "biglietto" per la partenza, come le scuole d'inglese.

Nello specifico la scuola d'inglese My English School ha condotto un sondaggio (su un campione di 7800 soggetti), i cui dati - riferiti al 2015 - vedono addirittura raddoppiare il numero di persone che intraprendono lo studio della lingua per coronare il proprio sogno di trasferirsi all’estero (dal 10,7% al 21%).

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Ben il 36% dichiara di aver preso lezioni di inglese per maturare la propria posizione lavorativa, ma anche per migliorare il curriculum ottenendo una certificazione internazionale. Oltre a questi, anche i giovanissimi si avvicinano allo studio della lingua, in risposta all'inadeguatezza delle istituzioni scolastiche.

La scelta, quindi, ricade su scuole private in grado di ovviare a queste carenze. Scuole che propongono metodi freschi e innovativi, come il metodo My Smart English, che da anni Myes offre ai propri studenti.

È grazie a questo tipo di approccio che la My English School, con sede a Palermo in via Libertà 191 c/d/e, registra un sempre crescente numero di iscritti. È stata anche constatata una lieve inversione di tendenza rispetto al 2014: diminuisce la richiesta di supporto per le certificazioni internazionali e si mantiene stabile quella legata al desiderio di trasferirsi all'estero.

I dati sono probabilmente frutto della particolare situazione che vive il capoluogo siciliano: il rapporto fra gli iscritti a Myes che ancora studiano (e che desiderano spostarsi) e coloro che, invece, già lavorano è quasi di 3 a 1. Ma c’è anche chi si dichiara interessato a migliorare la propria posizione lavorativa senza dover necessariamente lasciare la città (72%).

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