Istituita ufficialmente dal Parlamento Europeo nel 2006 per lottare contro le discriminazioni di genere, oggi sono più di 40 le nazioni che aderiscono
Nata su iniziativa di Louis Georges Tin curatore del "Dizionario dell'omofobia", si celebra
domenica 17 maggio di quest'anno, la
V Giornata mondiale contro l'omofobia. Istituita ufficialmente dal Parlamento Europeo nel 2006 per lottare contro le discriminazioni e le violenze legate all’identità di genere e all’orientamento sessuale, ad oggi sono più di 40 le nazioni che aderiscono con varie iniziative a questa giornata. Anche Palermo testimonia il suo dissenso con una manifestazione organizzata dall'Arcigay e da A.GE.D.O (Associazione genitori di omosessuali) di Palermo.
L'appuntamento è al Tiqù in via Enrico Albanese 24 e si inizia (alle 17.30) con un incontro-dibattito sul tema "Pensando a Povia: omofobia e terapie riparative", dove ad intervenire saranno: Francesca Marceca, presidente dell’A.GE.D.O. di Palermo; Paolo Patanè, responsabile del settore salute e di quello giuridico di Arcigay e presidente Arcigay Sicilia; Claudio Cappotto, psicologo; Cirus Rinaldi, ricercatore di Sociologia giuridica; Silvia Antosa, ricercatrice di Letteratura Inglese; e gli psicologi: Manuela Campo, Giuseppe La Face e Roberto Rizzo. Alle 19.30 è previsto un momento di relax con l'aperitivo rinforzato organizzato dal Tiqù. Più tardi, alle 20.30, il gruppo omosessuali cristiani "Ali d'aquila" organizza una veglia di preghiera in ricordo di tutte le vittime dell'omofobia presso la chiesa di San Francesco Saverio, in Piazza San Francesco Saverio di Palermo. La giornata si concluderà con una festa organizzata dalle "Tre boracce" al Tiqù a partire dalle 23, si ballerà fino a tarda notte con le selezioni musicali a cura di Marco Spagnolo.
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«A Palermo si sente molto il problema dell'omofobia sotto vari aspetti - esordisce Paolo Patanè, presidente regionale dell'Arcigay Sicilia - si concretizza col silenzio delle istituzioni che legittimano il perpetuare degli abusi e isolano le vittime di questa forma di discriminazione. In questo particolare momento storico del nostro paese bisogna far rete e contrastare tutte le forme di discriminazione, da quella razziale, che sta assumendo una connotazione davvero drammatica, a quella di genere. Non si deve incentivare su nessun fronte o legittimare la discriminazione, perchè chi discrimina, per un motivo o per un altro, sentendosi autorizzato, facilmente sarà portato ad allargare il proprio campo d'azione anche su altri fronti». Moltissime le associazioni che, in tutta Italia, organizzano manifestazioni per sensibilizzare l'opinione pubblica su questo delicato tema e, con questa occasione, si lancia anche una campagna nazionale promossa in oltre trenta città dal titolo "Intolleranti anonimi". Per maggiori informazioni sulla manifestazione è possibile consultare il sito dell'Arcigay all'indirizzo
http://www.arcigay.it/.