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Gibilmanna per l'Ecoturismo Mediterraneo

Balarm
La redazione
  • 29 maggio 2008

Un appuntamento importante quello previsto per il 5, il 6 e il 7 giugno a Gibilmanna, in provincia di Palermo, dove si svolgerà la prima Conferenza Internazionale sull'Ecoturismo Mediterraneo, un'occasione che vuole gettare le basi per una nuova era del turismo siciliano più attenta all’ambiente e alla valorizzazione del ricco patrimonio naturalistico di cui l’isola Sicilia dispone. "Impatto zero" è il progetto ambientale di Life Gate più importante di questi anni, il primo in Italia che ha concretizzato il protocollo di Kyoto. Più di 150 milioni di prodotti sono già a impatto zero: i concerti di Ligabue sono a impatto zero, quelli di Vasco Rossi, il Festivalbar, la fiera del libro di Torino, lo Smau. Grazie alla certificazione “impatto zero” i costi degli eventi realizzati vengono “riconvertiti” in progetti verdi, la Conferenza Internazionale sull’Ecoturismo Mediterraneo, per esempio, contribuirà alla riforestazione del Costarica per circa 4600 km quadrati.
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Uno dei maggiori punti di forza di questo progetto - come è stato rilevato da più parti - è che territori disomogenei – basti pensare a Caccamo e Pantelleria o Ustica e Castronovo di Sicilia - si siano uniti per portare a termine un obiettivo comune. Perché? «Al di là delle differenze territoriali – come ha dichiarato Antonio Rotelli, rappresentante dell’Alto Belice Corleonese – la difesa della natura e la valorizzazione del patrimonio ambientale sono le priorità e rappresentano gli aspetti su cui tutti territori della coalizione mediterranea hanno puntato in questo progetto». L’ecoturismo si propone inoltre di destagionalizzare il mercato del turismo siciliano da sempre legato alla balneazione estiva e allo stesso tempo intende contribuire in maniera forte al mantenimento e alla conservazione di ampi territori d’interesse naturalistico. L’ecoturismo si colloca all’interno di una nicchia di mercato che identifica un target ben preciso: quello del turista raffinato, colto, che ricerca nel viaggio un’esperienza. Questo tipo di turista ha una capacità di spesa non indifferente e soprattutto non è per la vacanza “mordi e fuggi” che poco o nulla concede al territorio in termini di valore aggiunto, si tratta piuttosto di un fruitore “attivo” dei luoghi dove soggiorna e questo si traduce in ricchezza reale per il territorio ospitante.
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