Foss: la giovane Steinbacher diretta da Soudant
Soltanto i grandi artisti riescono a coniugare sapientemente in un requiem la carica emotiva di un lutto con l’energica forza del ricordo. E certamente di grande qualità saranno le interpretazioni musicali proposte dall’Orchestra Sinfonica Siciliana venerdì 2 febbraio alle 21.15 (repliche sabato 3 febbraio alle 17.30 e domenica 4 alle 11) al teatro "Massimo" di Palermo (piazza Verdi). In programma "Musica funebre Massonica K 477" di W. A. Mozart, "Concerto per violino e orchestra" di Alban Berg e "Quadri di un’esposizione" di Modest Petrovič Musorgskij. Le opere saranno eseguite per l’occasione dal talentuoso violino di Arabella Steinbacher ed eccezionalmente dirette dal maestro d’orchestra Hubert Soudant. Nonostante la giovanissima età, la violinista venticinquenne, di madre giapponese e padre tedesco, è già una star di livello internazionale. Non risulta difficile crederlo se si pensa che all’ età di tre anni ricevette il suo primo violino e a nove entrò a far parte della prestigiosa "Scuola di Musica" di Monaco. A partire da quel momento la sua carriera fu costellata di riconoscimenti e tournée mondiali con grandi orchestre come ad esempio l’Orchestra Filarmonica di Londra, la Filarmonica di San Pientroburgo, l’Orchestra Sinfonica di Chaikovsky di Mosca e la Nuova Filarmonica del Giappone. E ora, dopo aver girato il mondo, con il suo prezioso violino – uno Stradivari del 1716 generosamente offertole dalla "Fondazione di Musica Nipponica" – approda a Palermo diretta dall’olandese Hubert Soudant.
Il maestro, che per dieci anni è stato a capo dell’Orchestra del Mozarteum di Salisburgo, ha dato a questa formazione orchestrale una connotazione originale interpretando il repertorio mozartiano in modo nuovo e brillante senza però snaturarne l’essenza. Nessuna scelta poteva dunque essere migliore per dirigere l’Orchestra Sinfonica Siciliana impegnata con la "Musica funebre Massonica K 477". Composta da Mozart nel 1785, l’opera, costituita da un unico movimento e una marcia struggente, commemora la morte di due "fratelli massoni": il duca Georg August von Meklenburg-Strelitz e il conte Franz Esterhazy von Galantha. Occorre invece risalire al sottotitolo per comprendere fino in fondo il significato della seconda opera in programma, "Concerto per violino e orchestra" di Berg, nota anche come "Alla memoria di un angelo". Era il 1935 quando il compositore viennese, in difficoltà economiche, ricevette una commissione da parte di un violinista americano, ma l’ispirazione arrivò poco dopo a causa di un tragico evento: la prematura morte di Manon, figlia dell’intima amica Alma Malher. Fu allora che Berg decise di dedicare alla giovane fanciulla quel suo ultimo toccante concerto. Di diversa natura, ma pur sempre solenne, è invece l’opera che conclude il programma eseguito dai musicisti dell’Orchestra Sinfonica Siciliana. Si tratta infatti di "Quadri di un’esposizione" del compositore russo Musorgskij, un’articolata descrizione musicale delle tele dell’artista amico Victor Hartman. Originariamente nata come suite per pianoforte, in un secondo momento fu invece orchestrata e in quest’ultima versione risuonerà nella cornice del suggestivo teatro Massimo.
Il maestro, che per dieci anni è stato a capo dell’Orchestra del Mozarteum di Salisburgo, ha dato a questa formazione orchestrale una connotazione originale interpretando il repertorio mozartiano in modo nuovo e brillante senza però snaturarne l’essenza. Nessuna scelta poteva dunque essere migliore per dirigere l’Orchestra Sinfonica Siciliana impegnata con la "Musica funebre Massonica K 477". Composta da Mozart nel 1785, l’opera, costituita da un unico movimento e una marcia struggente, commemora la morte di due "fratelli massoni": il duca Georg August von Meklenburg-Strelitz e il conte Franz Esterhazy von Galantha. Occorre invece risalire al sottotitolo per comprendere fino in fondo il significato della seconda opera in programma, "Concerto per violino e orchestra" di Berg, nota anche come "Alla memoria di un angelo". Era il 1935 quando il compositore viennese, in difficoltà economiche, ricevette una commissione da parte di un violinista americano, ma l’ispirazione arrivò poco dopo a causa di un tragico evento: la prematura morte di Manon, figlia dell’intima amica Alma Malher. Fu allora che Berg decise di dedicare alla giovane fanciulla quel suo ultimo toccante concerto. Di diversa natura, ma pur sempre solenne, è invece l’opera che conclude il programma eseguito dai musicisti dell’Orchestra Sinfonica Siciliana. Si tratta infatti di "Quadri di un’esposizione" del compositore russo Musorgskij, un’articolata descrizione musicale delle tele dell’artista amico Victor Hartman. Originariamente nata come suite per pianoforte, in un secondo momento fu invece orchestrata e in quest’ultima versione risuonerà nella cornice del suggestivo teatro Massimo.
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