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Finanziaria: il sì dall'ARS e gli enti senza soldi
Sala d'Ercole approva solo le parti della legge di bilancio non impugnate dal commissario dello Stato. L'ultimo sì arriva dopo un braccio di ferro
La Finanziaria regionale è stata approvata. Nella serata di venerdì 27 aprile, l’Assemblea Regionale ha evitato lo scioglimento anticipato impegnando il Governo attraverso un ordine del giorno a promulgare sia il bilancio e la Finanziaria senza le parti della legge che sono state impugnate dal commissario dello Stato e sia un disegno di legge che salva le spese per gli stipendi dei 30 mila forestali dell'Ente sviluppo agricolo. La seduta si è aperta dopo lunghe discussioni in Commissione Bilancio. Alla fine Sala d'Ercole approva quel che rimane della Finanziaria dopo i tagli del Commissario dello Stato.
Le norme impugnate dal Commissario saranno oggetto di due distinti disegni di legge. Tutto rimandato al 9 maggio. Nessuna soluzione è stata trovata per le questioni sollevate dal Commissario: nella Finanziaria sono saltati i 75 milioni per gli enti locali e i circa 45 milioni per i trasporti pubblici e per le piccole isole. La cosiddetta ex Tabella H è sfumata. Tutti gli enti della ex tabella H non riceveranno nemmeno 1 euro. Oltre a molte associazioni sconosciute e alle squadre di rugby di Palermo e Catania, restano senza fondi i principali teatri e fondazioni concertistiche e culturali siciliane come il teatro Massimo, il Bellini, l’Orchestra sinfonica siciliana o il Centro Pio La Torre.
Non sono previsti fondi nemmeno per i 400 dipendenti dell’Ente acquedotti siciliani. Il rischio è che a maggio circa 2.000 dipendenti degli enti della tabella H e dell’Eas rimangano senza stipendio. L’assessore all’Economia Gaetano Armao ha provato a far votare in aula due disegni di legge: il primo stanziava 70 milioni di euro per garantire almeno i dipendenti dell'Eas e altri 33 milioni di euro per l'ex tabella H; il secondo faceva rivivere una serie di norme bocciate dal commissario, come gli 800 milioni di euro per il fotovoltaico o i 180 milioni per i cantieri di lavoro. L’opposizione è insorta mettendosi di traverso.
«L’assessore Armao - ha tuonato Salvino Caputo, deputato PdL - oggi sembra l’ultimo giapponese a fare la guardia al bidone di benzina. Nessun assessore è in Aula. Dimettersi? Dovrebbe capirlo da solo…». Soddisfatto invece il capogruppo dell’Mpa Francesco Musotto, il quale ha riservato una “stoccata” ai colleghi deputati: «Nonostante l’abile prova di equilibrismo contabile - ha detto Musotto - quello di oggi suona come un campanello d’allarme. Che sia chiaro a tutti che occorre cambiare registro, e modificare la percezione delle casse regionali: non un bancomat ad personam, - ha concluso - ma un motore di investimenti per l’autodeterminazione e lo sviluppo ». Il 9 maggio all'Ars, Governo e maggioranza cercheranno di chiudere la partita bilancio cercando sponde con l’opposizione. Però pesa su questa partita il primo turno delle amministrative che rischia di essere determinate per il futuro del Governo regionale.
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