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Ex ospedale psichiatrico: "Il mondo alla rovescia"

La mostra è ospitata nelle celle dell’ex ospedale psichiatrico e contiene 70 opere appartenenti al ciclo della "Real casa dei matti" di Bruno Caruso

Balarm
La redazione
  • 29 marzo 2010

“Real Casa dei Matti” è il nome che fu dato all’ospedale psichiatrico di Palermo verso la fine dell’800. È questo lo scenario che ha dato vita ad una delle più interessanti fasi della produzione del maestro Bruno Caruso, artista palermitano di fama internazionale, che negli anni ’50, con le sue opere ha saputo dare luce all’esperienza dei cosiddetti “esclusi”. Le sue opere, per la prima volta dal 1975, sono allestite nella mostra Il mondo alla rovescia, che fino a venerdì 30 aprile, espone un nucleo di 70 opere appartenenti proprio al ciclo della "Real casa dei matti", e appartenenti a varie collezioni private, che ritraggono la disperazione e la sofferenza di chi è stato internato, mostrandoci quello che era la vita all’interno dell’ospedale psichiatrico negli anni ’50.

La mostra, ad ingresso gratuito, è ospitata nelle celle dell’ex ospedale psichiatrico di Palermo nel complesso monumentale della Vignicella (in via La Loggia 5, Palermo), e sarà aperta al pubblico tutti i giorni, (fatta eccezione per Pasqua, domenica 4 aprile, Pasquetta, lunedì 5 aprile, e domenica 25 aprile) da lunedì a giovedì, dalle ore 10 alle 13, e dalle ore 15 alle 17, mentre da venerdì a domenica si potrà visitare dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 21. “Il mondo alla rovescia” è una mostra che raccoglie i lavori dell’artista considerato precursore dell'insegnamento dell'Arteterapia, applicandone i principi al manicomio di Palermo dal 1954 al 1959. È da questa esperienza che sono nati un ciclo di 300 disegni circa, in cui il disagio mentale viene indagato con arguzia e lettura introspettiva. Ponendo l’arte al servizio della società, riflettendo sul destino del disagio psichico e sui nuovi percorsi delle istituzioni psichiatriche, le sue opinione e la sua arte portarono Caruso a collaborare con Franco Basaglia, il padre della legge che ha modificato per sempre le strutture manicomiali in Italia.
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La mostra, i cui curatori sono Michele Inguglia, Claudia Bongiorno, Lorenzo Monteleone, è organizzata dall’Asp di Palermo e dall’Ordine dei Medici, in collaborazione con la Galleria La Piana Arte Contemporanea. È inoltre inserita all'interno dell'evento "Arte e trasformazioni in psichiatria", che prevede inoltre un'esposizione dei lavori dei giovani dell'Accademia di Belle Arti di Palermo, con la mostra “Il pensiero del fuori”. È infine possibile visitare il “Museo del manicomio" in un salone attiguo alle celle, in cui sono stati raccolti reperti medici utilizzati per la cura delle malattie psichiche (macchine per l’electroshock, camicie di forza, attrezzi di lavoro che servivano alla “rieducazione” dei malati), ed è possibile ammirare la chiesa del complesso monumentale: una struttura del XVII secolo, a croce greca, recuperata di recente, affrescata con dipinti realizzati dai pazienti dell’ex manicomio.
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