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Etnie e scambio: nasce la "Consulta delle Culture"

La presenza importante di varie comunità straniere ha portato il Comune di Palermo ad indire un nuovo organismo: la "Consulta delle Culture"

  • 14 novembre 2012

Tornare alle radici della nostra storia per creare un presente migliore. Sono i secoli di intreccio culturale e fisico che hanno dato a questa terra e ai siciliani i volti che ora hanno, con tutti i pro e i contro del caso. Siamo la terra delle conquiste, della mescolanza intellettuale tra dominatori e dominati, il punto focale di scambio tra mondo europeo e mondo orientale.

Oggi, un po’ succubi e un po’ protagonisti delle nuove dinamiche economiche continuiamo a vivere il nostro ruolo di centro commerciale del Mediterraneo. Sono sicuramente diminuiti i venditori di sete e spezie, ma sono aumentati tutti coloro che guardano alla “Sicilia” come l’approdo, la ricerca di una vita nuova, migliore. La presenza importante di tutte queste comunità (e altre ancora se ne possono elencare) ha portato il Comune di Palermo ad indire una “Consulta delle Culture”. Non si può fare a meno di osservare il cambio di scenario: ed è necessario semplicemente dare uno sguardo fuori dalla porta di casa per notare il negozio di vestiti cinese, quello di accessori indiano e la colf della nostra vicina di casa rumena o russa.

«Questo nuovo organismo - afferma il sindaco Leoluca Orlando - non sarà un luogo di rappresentanza diviso fra etnie e nazionalità, ma un luogo di partecipazione e scambio fra tutte le culture». Infatti, è prevista anche l’elezione di un “consigliere aggiunto” della consulta che possa essere portavoce delle esigenze delle comunità straniere e presenzierà ai lavori dell’Aula consiliare di Piazza Pretoria. «L’obiettivo è formare un progetto cittadino - ha detto l’Assessore alla Partecipazione Giusto Catania - di partecipazione tra stranieri e palermitani, luogo di consultazione e di Governo per le decisioni politiche della città», ma non solo per migliorare e potenziare le politiche sociali: «Sarà soprattutto uno stimolo per tutti i cittadini palermitani - dichiara l’Assessore alla cittadinanza sociale Agnese Ciulla - a vivere la diversità come strumento di ricchezza culturale».

Eccole lì, le nostre parole chiave: “partecipazione”, “scambio” e “ricchezza culturale”. Proprio come ai vecchi tempi. Speriamo che non rimanga un progetto su carta e che l’Amministrazione sia in grado di inglobare efficacemente le nuove risorse da lei stessa desiderate, senza sprechi di genere. E che magari, ora come allora, ci si ispiri a quel Federico II, il cui amore per ciò che era diverso da lui ha decretato, più di una volta, la sua vittoria.

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