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Estate 2014: il mar Mediterraneo invaso dalle meduse
È in arrivo una grande proliferazione della medusa Pelagia nel Mediterraneo occidentale. Gli stabilimenti balneari corrono ai ripari creando delle reti anti-medusa
L'estate 2014 è all'insegna del sole, mare e delle meduse. È in arrivo, infatti, una grande proliferazione della medusa Pelagia nel Mediterraneo occidentale. Questi esseri gelatinosi di vario colore, sono pronte a rovinare quelle tranquille e rilassanti giornate trascorse al mare, ma c'è chi già corre ai ripari creando delle reti anti-medusa. In Sicilia sono state installate delle reti sia ad Ustica che a Favignana, ma si prevedono a breve nuovi montaggi anche in altre località sicule.
Composte dal 98 per cento di acqua, le meduse fluttuano sinuose trasportate dalle correnti, con i loro tentacoli trasparenti e urticanti, ne esistoni di diverse gradazioni di colore, dal rosa-violaceo al blu-marrone con fondo bianco ma non è possibile prevedere dove si spostino dipende da tanti fattori, climatici e ambientali soprattutto.
Parte così la corsa ai ripari. Dall’Elba alla Puglia gli stabilimenti balneari si stanno attrezzando con reti anti-medusa. Ad annunciarlo è Ferdinando Boero, biologo marino dell’Università del Salento e Cnr-Ismar, nonchè coordinatore del progetto Ue Coconet. Dal monitoraggio fatto anche attraverso le segnalazioni dei cittadini e pescatori, precisa lo zoologo, emerge che la Pelagia quest’anno si è riprodotta tantissimo e le correnti possono spingere queste specie marine urticanti – tipiche del Mediterraneo e dal caratteristico bordo violaceo – sul mar Ligure, il Tirreno e lo Ionio.
Il progetto, realizzato attraverso lo strumento europeo di vicinato e partenariato per la Cooperazione transfrontaliera nel bacino del mediterraneo, ha l'obiettivo di mitigare gli impatti causati dall'aumento di meduse che rappresentano una minaccia per l'uomo ma anche per la pesca e l'acquacultura. L'istallazione di queste reti potrà garantire maggiore protezione dei bagnanti e favorire un miglioramento delle condizioni produttive.
L’esperto studioso di meduse guarda con favore la risposta pratica attuata dagli imprenditori del turismo balneare, da Castellaneta Marina nel tarantino alle Eolie, e auspica sia l’installazione di reti anti-medusa nelle spiagge libere sia misure di sostegno, come avviene per le calamità naturali, a quegli esercenti degli stabilimenti che devono fare un investimento non irrilevante per spegnere l’allarme dei bagnanti rispetto a queste specie marine urticanti.
Secondo Boero non andrebbe sottovalutata l’idea dell’avvio di un turismo per le meduse, potrebbe essere un motivo di attrazione per i turisti, anche perché le meduse non sono aggressive e viste a debita distanza con una maschera sono uno spettacolo a mare aperto tra i più affascinanti.
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