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Esordio shock: il Palermo ne prende tre dal Napoli
Esordio disastroso del Palermo nella prima partita di campionato 2012/2013. Il Napoli domina la gara e rifila tre gol ai rosa nero. L'analisi a mente fredda...
Attesa ed impietosa la netta sconfitta subita dalla compagine rosa al cospetto della formazione partenopea (Palermo-Napoli 0-3) nella prima di giornata del campionato 2012/2013. Cerchiamo di analizzare a mente fredda quanto visto sul campo. Chiariamo da subito che la manifesta superiorità dell’avversario ed il mancato rigore concesso non dovranno essere un alibi a meno che non si preferisca l’atteggiamento degli struzzi che mettono la testa sotto la sabbia e non si rendono conto della realtà.
L’umore degli spettatori al termine dell’incontro, ma anche durante il match, è stato di rabbia. Sia per quello che la squadra ha fatto e che forse difficilmente ritornerà a fare. Soprattutto quando certe sfide si giocavano ad armi pari e, sovente, a prevalere era la squadra rosa.
Il Palermo, visto in campo, è una compagine ancora più debole della squadra che lo scorso anno si piazzò quint’ultima. Sannino, il tecnico al quale si chiede di trasformare in squadra un’intera rosa, ha ammesso al termine dell’incontro con molta onestà intellettuale che la sua squadra ha giocato il peggior calcio da quando allena e che il mercato non potrà regalargli quanto sperato per cambiare le carte in tavola.
Al tecnico va dato merito di non essersi attaccato agli episodi, tra l’altro sporadici, ma di aver chiara una situazione d’insieme che non fa dormire sonni tranquilli tanto a lui quanto agli aficionados rosa. Imbarazzante è stata la difesa con in testa il neo acquisto Von Bergen, incerto e poco autoritario, e se di Cetto e Munoz conosciamo ampiamente le doti di poca affidabilità, non si capisce perché Milanovic e soprattutto Labrin (in odor di partenza), che nell’ultimo scorcio di campionato non erano affatto dispiaciuti, siano relegati ai margini.
Il centrocampo non ha né qualità né geometrie ed al primo gol del Napoli si è squagliato come neve al sole. Il solo Arevalo Rios, subentrato ad un imbarazzante Donati, è sembrato giocatore di nerbo e qualità. L’attacco, orfano di Ilicic che non fa della costanza di rendimento la sua arma migliore, ha espresso il solito Miccoli ed un evanescente Hernandez. Insomma, un quadro desolante che difficilmente il mercato potrà sanare.
Ci auguriamo che il presidente, che di calcio è intenditore, capisca la situazione e non butti per l’ennesima volta la croce sui propri dipendenti (collaboratori è parola grossa) ma soprattutto non faccia fare le valigie anticipatamente al proprio tecnico in caso di ulteriore sconfitta contro la Lazio. Ci auguriamo da parte del presidente una piena assunzione di responsabilità ed una visione ampia del materiale umano a disposizione. Ci auguriamo che si cerchi almeno di otturare le falle ad una rosa male assortita e che faccia ben sperare.
Insomma l’operazione riavvicinamento con il proprio pubblico è fallita già alla prima giornata portandosi dietro gli inevitabili fischi di fine partita di un pubblico deluso e rabbioso per quanto visto nella serata d’esordio ed ancora preoccupato in prospettiva.
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