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Elezioni: Marianna Caronia si confida a Balarm

Marianna Caronia, candidata sindaco del Pid, confessa a Balarm le sue sensazioni, legate ad una campagna politica che sembra non risparmiare nessuno

  • 18 aprile 2012

Le campagne elettorali palermitane si sono avviate sotto il segno delle inchieste, colpi di scena e scarso fair play, fatti che non ci mettono in una buona luce agli occhi di tutta Italia. Qual è dal suo punto di vista lo stato di questa campagna elettorale?
Mi sembra che la tensione sia alta, troppo. Mi auguro che i cittadini scelgano con piena libertà a chi accordare la propria preferenza. Non parlo solo del candidato sindaco, che rappreseta certamente una scelta importante, ma anche dei consiglieri. Chi siede a Palazzo delle Aquile ha un ruolo importantissimo, basta pensare alla paralisi in cui si siamo trovati per mesi per colpa della precedente amministrazione. Ci sono provvedimenti bloccati, come il Peep da cinque anni al vaglio del Consiglio e mai esitato per colpa delle liti tra le diverse fazioni. Ho detto più volte che nei seggi ci vorrebbe l'esercito.E con questo intendo dire che dobbiamo fare in modo che tutte le operazioni avvengano nel modo più trasparente e libero possibile.

Scandali, accuse non hanno risparmiato nessuna lista. A seguito dell'operazione Sisma dei carabinieri a Misilmeri, che ha inviato un'ordine di custodia per mafia a uno dei candidati della sua lista 'Amo Palermo', lei ha subito proposto una nuova legge per la verifica dei prerequisiti dei candidati. Che garanzie apporterebbero i nuovi provvedimenti all'integrità giuridica, etica e morale dei partecipanti alle elezioni?
Purtroppo chi presenta le liste a oggi non ha la certezza che i candidati non siano attenzionati dall'autorità giudiziaria. O meglio, possiamo chiedere solo alcuni documenti e affidarci a quanto dichiarano nelle autocertificazioni. Nel mio caso, ad esempio, ho fatto sottoscrivere dei documenti aggiuntivi non richiesti dalla normativa in cui i candidati si impegno al rispetto di alcune norme, come il divieto di coercizione per ottenere il consenso o il voto di scambio. Ho anche chiesto di presentarmi copia del casellario giudiziario e dei carichi pendenti.Tutto ciò però non è bastato. Chiedo quindi che il legislatore doti chi è in politica degli strumenti più adatti per tutelarsi ma anche per garantire piena legalità e trasparenza. Un'idea potrebbe esser quella di sottoporre gli elenchi dei candidati alle Prefetture e, solo dopo il nulla osta, procedere con la consegna delle liste agli organi competenti.

Il rischio dell'impunità è il fantasma che cavalca l'applicazione della legge italiana: la Palermo che verrà può sentirsi al sicuro?
Me lo auguro. Ma ripeto, è fondamentale che il legislatore ci fornisca tutti gli strumenti. Ovviamente dovremo poi essere in grado di applicarli in modo preciso, puntuale e severo.

La notte del 17 aprile lei ha coinvolto l'Ars a votare in favore della norma che consentirà alla Gesip di proseguire il lavoro. In una fase di profonda incertezza i cittadini chiedono garanzie per il proprio futuro. Si giungerà ad una soluzione finale?
La risoluzione dei tanti problemi della nostra città, Gesip inclusa, è certamente il nostro obiettivo. Dobbiamo fare in modo che la Palermo delle emergenze sia solo un brutto ricordo avendo invece l'orgoglio di vivere in una città moderna e competitiva.Non a caso nel mio programma ci sono obiettivi a breve termine e altri da raggiungere invece in un tempo più lungo. Quando parliamo della Gesip ci riferiamo a 1.800 lavoratori assunti a tempo indeterminato, che godono quindi di diritti e tutele. È nostro compito vigilare perchè lavorino e rendano un servizio ai cittadini, ma allo stesso tempo dobbiamo garantire il loro diritto al lavoro. Un discorso che vale anche per le altre categorie produttive. Con l'odg approvato stanotte sulla gesip inoltre avvio il riordino di tutte le partecipate. Più in generale dobbiamo analizzare i bisogni della città, reperire le risorse, razionalizzare l'impiego di quelle già a disposizione evitando gli sprechi.

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