ATTUALITÀ
Digitale terrestre: al via il countdown in Sicilia
Dall'11 giugno al 4 luglio lo switch off nell'Isola: si spegneranno gli impianti analogici, addio alla "vecchia tv". Vantaggi: più qualità e più canali.
Il conto alla rovescia è cominciato, e indietro non si torna: tra l'11 giugno e il 4 luglio anche la Sicilia spiccherà il suo salto nel futuro. E il futuro, se non altro quello televisivo, si chiama Digitale Terrestre. Nelle prossime settimane anche la nostra regione attraverserà le colonne d'Ercole dello switch off: il termine inglese, ormai entrato nel vocabolario comune, indica proprio lo spegnimento degli impianti analogici e il passaggio definitivo alla tv digitale. Un passaggio già avvenuto, in questi mesi, nelle altre regioni italiane secondo un calendario predisposto dal Ministero dello Sviluppo Economico.
Anche in Sicilia si procederà per zone (8 le aree tecniche individuate dal Ministero): si comincia lunedì e martedi (11 e 12 giugno) con Ustica, Pantelleria, Linosa e Lampedusa, per poi procedere il 15 giugno con Messina e le isole Eolie. Il 19 giugno toccherà alle città di Catania, Caltanissetta, Enna, Ragusa e Siracusa e parte delle province, seguite il giorno dopo da Capo Passero e parte della provincia di Ragusa e Siracusa. Agrigento e provincia, insieme a parte delle province di Palermo, Trapani e Caltanissetta, passeranno al digitale tra il 21 e il 22 giugno. Per la città di Trapani e il suo hinterland, e per una fetta della provincia palermitana, l'ora X scatterà il 2 luglio, mentre il 3 luglio si proseguirà con il versante tirrenico e parte delle province di Enna e Catania. Si chiude infine con Palermo, dove lo switch off è previsto il 4 luglio.
A fare il punto sul digitale terrestre in Sicilia, a poche ore dalla pubblicazione del piano delle frequenze e alla vigilia dello switch off, sono stati questa mattina i vertici del Corecom e i rappresentati del dipartimento per le comunicazioni del Mise. "La Sicilia avrà una copertura quasi totale - ha detto il presidente del Corecom Sicilia Ciro Di Vuolo - anche se qualche comunità montana potrà avere qualche problema all'inizio". Ma i maggiori problemi sono legati alla gestione "politica" di questo delicato passaggio. "Non condivido - ha chiarito Di Vuolo - l'atteggiamento del governo regionale: a differenza di quanto avvenuto in tutte le altre regioni italiane, in Sicilia non è stato previsto nessun contributo per le emittenti".
Quanto alle frequenze, per la Sicilia ne sono disponibili 18, ciascuna delle quali avrà spazio per 6 canali: delle 111 emittenti televisive presenti sul territorio siciliano si contano 30 richieste di assegnazione inoltrate al Ministero (molte emittenti hanno infatti accolto il consiglio di "consorziarsi"). Il piano delle assegnazioni non è stato ancora ufficializzato ma ormai è questione di ore: "Le graduatorie provvisorie saranno pubblicate tra stasera e domattina - ha spiegato Eva Spina, dirigente del Mise - poi ci saranno 24 ore di tempo per reclami e chiarimenti. Subito dopo uscirà la graduatoria definitiva".
Svolta tecnologica, dunque (i vantaggi sono noti: maggiore qualità audio e video, più canali, interattività) ma anche culturale: il digitale imporrà infatti un nuovo modo di fare televisione, nuove strategie per la produzione di contenuti e palinsesti.
E i telespettatori cosa dovranno fare? Nulla di complicato: il nuovo segnale si potrà infatti ricevere attraverso appositi decoder già in vendita da tempo, da installare sui televisori predisposti e da ri-sintonizzare. Per chi è in regola con il canone Rai e ha un reddito pari o inferiore ai 10mila euro l'anno, e per gli over 65, c'è anche un contributo statale di 50 euro sull'acquisto. Per garantire trasparenza e ridurre i disagi, tuttavia, è stata stipulata anche una convenzione con gli antennisti istallatori e il Ministero ha istituito anche un numero verde (800 022 000) e il sito internet www.decoder.comunicazioni.it
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