MUSICA
Difendere la musica: la confederazione CIMUSS
Più associazioni concertistiche siciliane si riuniscono in “confederazione” al fine di difendere gli interessi della musica dal “malgoverno”
Una “lega” di associazioni concertistiche, per tutelare e promuovere chi in Sicilia fa musica di qualità, prescindendo dalle distinzioni di genere: è questa la Confederazione delle Istituzioni Musicali Storiche Siciliane, di recente presentata in sede di conferenza stampa, nata dall'onomimo Coordinamento, che riunisce ben 17 enti musicali attivi su sei delle nove province. «Il CIMUSS - commenta Biagio Guerrera, presidente dell'Associazione Musicale Etnea - è nato dall'esperienza del “fronte comune” contro le politiche improntate su una gestione indiscriminata dei finanziamenti pubblici. E' stata un'occasione per conoscerci e ritrovare uno “spirito comune” nel produrre e difendere la musica di qualità».
Due i capisaldi su cui la Confederazione poggia e muove le proprie richieste: il rispetto della Legge Regionale 44/85, che esclude le società cooperative e i teatri di tradizione dall'erogazione di contributi alle attività musicali, e che è stata ripetutamente violata dal precedente assessore; la non ammissione a contributo di associazioni che non hanno svolto alcuna attività nel 2008. A fronte di tali istanze, cifre di tutto rispetto: dividendosi circa 750mila euro annue (di cui circa 600mila da contributi regionali), le 17 associazioni che compongono il CIMUSS hanno realizzato nel quinquennio 2004/2008 ben 1170 concerti, totalizzando circa 320.000 spettatori. «Sono numeri - prosegue Guerrera - che parlano chiaro e che rendono conto della nostra capacità organizzativa: abbiamo realizzato tanto con pochissime risorse. La Sicilia è la regione italiana che più spende in musica, ma la gran parte dei contributi erogati dalla Regione vanno a pochi soggetti privati. Enti come la Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana fruiscono di contributi ingenti ma non producono, in termini di offerta al pubblico e di fatturato, ciò che realizziamo noi. Premiamo perchè le politiche regionali di sostegno alle attività culturali e artistiche seguano criteri razionali ed etici».
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