CULTURA
Maraini al vertice di Palermo Capitale della Cultura: le polemiche "è lontana dalla città"
Cosa ha in comune Dacia Maraini con Palermo? La nomina a presidente del comitato per Palermo Capitale della Cultura scatena polemiche tra gli operatori culturali
Dacia Maraini
Meno di dieci anni: questo è tutto il tempo che la scrittrice, poetessa, saggista, drammaturga e sceneggiatrice ha trascorso a Bagheria, nemmeno a Palermo, e tutto ciò che sembra legarla alla città.
Al netto del romanzo "La lunga vita di Marianna Ucria" ambientato a Palermo (sebbene nel Settecento) e, chiaramente, della discendenza materna: Dacia è infatti figlia della principessa e pittrice palermitana Topazia Alliata.
Elementi che potrebbero non significare nulla ma che sono i cardini su cui, all'indomani della nomina, molti palermitani si appoggiano per lasciarsi andare a commenti di delusione.
Nulla contro la Maraini, in sostanza, ma oltre a essere "avanti con gli anni", non pare aver fatto troppo per Palermo o comunque sembra lontana dalla città, dai cambiamenti di cui è stata protagonista e dalla sua cultura.
Per carità, in molte occasioni Dacia Maraini ha fatto ritorno sull'Isola tra mostre, riconoscimenti, presentazioni di libri. Ma evidentemente a chi la cultura a Palermo la fa, chi ne vive le strade, le dinamiche, le burocrazie e gli intoppi - quelli veri - questo non basta.
Perché allora nominare proprio lei come presidente del comitato che guiderà le iniziative culturali di Palermo nel 2018? Un anno che comunque già stenta a partire: al momento nessuna grande mostra, nessuna grande manifestazione, nessuna grande iniziativa è in calendario.
Intanto, insieme a lei, componente anche del comitato di pilotaggio, il sindaco Leoluca Orlando e l’assessore alla Cultura Andrea Cusumano.
Ti è piaciuto questo articolo?
Seguici anche sui social
Iscriviti alla newsletter
|
GLI ARTICOLI PIÚ LETTI
-
STORIA E TRADIZIONI
Lo schiavo (ribelle) che divenne re di Sicilia: chi conosce la storia di Euno