CULTURA
"Cotti in Fragranza": un anno di dolcezze per l'impresa nata al carcere Malaspina
Compie un anno "Cotti in Fragranza", laboratorio di prodotti da forno nato all'interno del Carcere Minorile Malaspina di Palermo, gestito dalla cooperativa Rigenerazioni Onlus
Lucia Lauro e Nadia Lodato
Per questa occasione i registi del progetto hanno ripercorso i successi dell'intero percorso: dalla commercializzazione dei primi prodotti, i frollini "Buonicuore" e "Parrapicca", alla partnership con importanti realtà locali che hanno deciso di supportare l'idea.
Non solo rieducazione alla legalità allora per i giovani detenuti: "Cotti in Fragranza" è il laboratorio di prodotti da forno gestito dalla cooperativa Rigenerazioni Onlus, promosso dallo stesso Istituto Penale per i Minorenni, dall'associazione Centro Studi Don Calabria e dalla fondazione Don Zeno che non si ferma e anzi, coltiva grandi aspettative per il futuro.
«Abbiamo aperto la nostra distribuzione locale con le piccole botteghe biologiche e solidali - racconta Nadia Lodato, una delle due responsabili del progetto - siamo cresciuti, con costanza e determinazione».
Un bilancio più che positivo quello del primo anno di "Cotti in Fragranza", che ha visto oltre tredicimila pacchi di biscotti venduti, per un totale di circa 4000 kg di prodotto, distribuiti in oltre 50 punti vendita.
Importanti anche le collaborazioni di co-marketing attivate nel corso dell'anno, come quella con la cantina Tenute Orestiadi, che ha abbinato al frollino Buonicuore il proprio zibibbo Pacenzia, portando questo interessante binomio al Prowein di Düsseldorf e al Vinitaly di Verona col pay-off "Ci vuole Pacenzia per giudicarli tutti".
«Ai due frollini già in commercio si aggiungeranno presto i Coccitacca, al cioccolato di Modica e arancia per completare la linea agli agrumi, e i Picciottelli, biscotti salati con erbe aromatiche, ideali per il momento dell’aperitivo - dice Lucia Lauro, coordinatrice del progetto, parlando del futuro di Cotti in Fragranza - stiamo inoltre lavorando da tempo alla realizzazione di un nucleo operativo fuori dal carcere, all’interno di casa San Francesco».
«Nonostante sia molto importante essere dentro il complesso Malaspina - continua la Lauro - vogliamo anche che i ragazzi, una volta fuoriusciti dalle mura detentive, vivano fuori la loro condizione di persone libere con il distacco da quel luogo in cui hanno vissuto la loro pena. Da qui la scelta di fare un passaggio in avanti, perché è importante avere il pensiero ad un futuro fuori. Un pensiero di libertà che ci può aiutare nelle fatiche del quotidiano».
Questo primo compleanno è stato dunque un’occasione per parlare del futuro del laboratorio, di nuovi prodotti in cantiere e di nuove interessanti collaborazioni per lo sviluppo della giovane ma instancabile impresa, nata con l’obiettivo di fornire uno strumento di inclusione sociale per i giovani detenuti attraverso il loro completo coinvolgimento in tutte le scelte imprenditoriali.
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