Checco Zalone a Palermo: "Cado dalle nubi"

Eccolo qui: dopo il salto dal piccolo al grande schermo, giunge a Palermo Checco Zalone. Il comico barese è ospite nella nostra città mercoledi 2 dicembre insieme al regista Gennaro Nunziante per presentare il suo primo film: “Cado dalle Nubi”. Sarà presente, infatti, alle ore 11.30, presso l’Aula Magna della facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Palermo di viale delle Scienze, per un incontro con gli studenti dell’Ateneo; moderatore del dibattito tra il pubblico e gli ospiti sarà il docente di storia e critica del cinema Rino Schembri. L’organizzazione dell’evento fa capo al L.U.M. ( Laboratorio Universitario Multimediale “M.Mancini”) in collaborazione con Medusa Film.

Successivamente alle ore 20.30 al cinema Arlecchino (via Imperatore Federico 12), e alle 22.30 al cinema Metropolitan (viale Strasburgo 356), saluterà il pubblico in sala (entrata come da regolare proiezione). Checco Zalone (all’anagrafe Luca Medici), laureato in giurisprudenza e nato come musicista jazz, deve la sua consacrazione al mondo dello spettacolo come comico, alle parodie delle canzoni di grandi artisti italiani, tutte rilette in chiave neo-melodica, e in un italiano “storpiato” come a voler sottolineare la sua “finta ignoranza” (fra le quali ricordiamo maggiormente quelle di Jovanotti e Giovanni Allevi), eseguite durante le sue continue perfomances nella trasmissione televisiva "Zelig".

Da comico in televisione, Zalone tenta il successo cinematografico con il suo primo film, scritto in coppia fissa con Gennaro Nunziante (il regista del film). Protagonista, un ragazzo pugliese, che coltivando per tutta la vita l’amore per la musica neo-melodica decide di cercare altrove la propria strada, trasferendosi dal cugino che vive a Milano, per partecipare ai provini del talent show ”I Want You”. Grazie a questo trova il successo, dando in questo modo dimostrazione del suo talento alla gente che fino ad allora lo aveva sfiduciato (prima fra tutte la sua ragazza Angela, che lo aveva mollato proprio perché non riusciva a prenderlo sul serio).