MUSICA
Carotone "unplugged" presenta il suo libro
Ricordate il refrain "È un mondo difficile, vita intensa, felicità a momenti e futuro incerto", quasi un tormentone che riecheggiò solare come l'estate cui nel 2000 fece da colonna sonora, nelle orecchie dei tanti che ascoltarnono, ballarono, cantarono le sue note malinconiche, romantiche e - volutamente - un po' sghembe? La voce cantilenante che vi faceva capo giunge al Bier Garten di Palermo nella persona di Tonino Carotone, venerdì 28 aprile, e non soltanto con la musica: Carotone è infatti un personaggio con una strana e particolare storia alle spalle, storia che insieme allo scrittore genovese Federico Traversa ha voluto raccontare ne "Il maestro dell'ora brava", libro che verrà presentato alle 20, prima del concerto (previsto per le 22, ingresso 10 euro con diritti, nelle abituali prevendite).
In quella che è stata definita più che una biografia "un on the road di verità, carne e sangue partorito da un geniale musicista e da uno scrittore borderline", Antonio De La Cuesta - questo il nome anagrafico dell'artista basco - racconterà quella storia, quella dei quartieri poveri di Rotxapea, Pamplona, dai quali il "ragazzo di strada" proveniva prima di trasferirsi nel vicino distretto di Barañain, quella dell'anno di prigione per "insumision", durante il quale ha ascoltato la musica di Mina, Celentano, Carosone, Modugno, passando successivamente per la militanza nel gruppo dei Kojon Prieyto y Los Huajolotes, l’amicizia con Manu Chao, gli ospitali passaggi televisivi nei programmi del nostro Celentano fino al successo di "Me cago en el amor". Un personaggio, quindi, che dopo aver affogato le sue esperienze precedenti nella grappa, rinasce recuperando il suo vezzeggiativo nomignolo di sempre, Tonin, ed aggiungendovi Carotone, ripreso dal grande Renato Carosone, ed il look alla Fred Buscaglione, a rivendicare, con l'originale mix di questi "miti", anche la propria filosofia musicale, intrisa molto della nostra cultura popolare: quell'album del 2000, "Me cago en el amor" è infatti un vero e proprio omaggio alla canzone italiana, quella passata che costituiva colonna sonora alle commedie all'italiana degli anni sessanta, con tanto di mandolino a sottolinearne la melodia, gli arrangiamenti volutamente essenziali, le sonorità marcatamente retrò, il cantato sgangherato e un po' stonato. E non a caso in quel disco sono presenti anche omaggi diretti ed espliciti alla canzone italiana nelle versioni di "Tu vuo' fa l'americano" (con Renato Carosone) e l'hawaiiana "Sapore di mare", trasformata in inno antimilitarista. Chino Ferri, cantante dei bergamaschi Arpioni -il gruppo ska con cui Tonino si esibisce in Italia-, ha inoltre composto a quattro mani con Carotone "La festa del raccolto", invito alla legalizzazione delle droghe leggere.
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