ARTE E ARCHITETTURA
Capodanni alternativi: il primo gennaio a Palermo si va per mostre, i luoghi aperti
Arte contemporanea, installazioni, monumenti e collezioni permanenti: alcuni spazi culturali di Palermo restano aperti per cittadini e turisti il primo dell'anno
In foto il fotografo Henri Cartier-Bresson
Partiamo dall'arte contemporanea andando ai Cantieri alla Zisa, dove c'è aperto il padiglione Zac (Zisa arti contemporanee): all'interno è ancora visitabile "Campo 121745_B/N", un progetto site specific di Shay Frisch, curato da Achille Bonito Oliva, che consiste in mega installazioni.
Attraverso una sequenza di installazioni allestite a pavimento e sulla grande parete di fondo, alcune delle quali legate alla città di Palermo, l’artista modella e manipola l'energia dei campi elettromagnetici.
Aperto al pubblico anche l'Ecomuseo del mare Memoria Viva: uno spazio ideato dall'associazione Clac che nasce da un lavoro di ricerca sulla memoria e sul presente del rapporto tra la città di Palermo e il mare, sito all’interno dell’Ex Deposito locomotive di Sant’Erasmo.
Tra storie di resistenza, di viaggio, di commercio, di vacanze, di lavoro; ci sono ricordi, foto sbiadite, luoghi dimenticati, fiabe e cartoline ci sono naviganti, portuali, scrittori, poeti, bagnanti, pescatori, operai dei cantieri navali, capitani e marinai, gente che va per mare e gente che se lo porta sempre dentro ovunque sia.
L'occasione è ottima per visitare con calma la Gam, Galleria d'arte moderna di Palermo che vanta una imponente collezione permanente e che ha allestito anche una bella mostra temporanea di 180 scatti del grande fotografo Henri Cartier-Bresson.
Oltre duecento invece le opere tra pitture e sculture che illustrano il percorso delle arti figurative in Italia tra Ottocento e Novecento: tra i più grandi capolavori si segnalano le grandi tele di formato monumentale di Giuseppe Sciuti, i paesaggi di Francesco Lojacono.
O ancora il naturalismo di Antonio Leto, i rimandi Art nouveau di Ettore De Maria Bergler, il gusto scintillante e luministico di Giovanni Boldini e la densa stagione del Novecento, testimoniata da autori come Massimo Campigli, Felice Casorati, Mario Sironi, Renato Guttuso, Franz von Stuck, che ci restituiscono le atmosfere e le suggestioni di una moderna capitale europea.
Infine uno spazio unico nel suo genere, tra decadenza, storia e natura ecco aperto Lo Spasimo (chiesa di Santa Maria dello Spasimo, dalle 9 alle 17.30) dove, oltre alla meraviglia architettonica dell'edificio in sè, si può visitare una scultura effimera di Rui Inácio, "As ondas do mar são brancas" (Le onde del mare sono bianche).
Le sagome dell'isola di Pico e della Sicilia sono affiancate e circondate da un tappeto di erba che fino al 20 gennaio, potrà crescere e trasformarsi, adeguandosi al contesto. Il tema dominante della ricerca portata avanti dall'artista è quello del dialogo: l'opera mira a creare una doppia integrazione attraverso il confronto tra realtà geografiche diverse ma affini, e nella relazione tra natura e cultura.
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