ATTUALITÀ
Campofelice: i Litfiba contro Berlusconi e dell’Utri
Risuona ancora l’eco delle parole di Piero Pelù, leader dello storico gruppo rock dei Litfiba, lanciate giovedì 13 agosto dal palco di Campofelice di Roccella (Palermo), durante il Reunion Tour del gruppo. Tra vecchi brani che hanno entusiasmato il pubblico, Piero Pelù lancia accuse chiare e dirette; non solo battutute di intrattenimento, ma anche riferimenti ai membri del governo, nomi e cognomi. Durante lo show il rocker commemora la morte della P2 e associa le parole mafia, camorra, ‘ndrangheta a papi-Silvio Berlusconi e a Marcello dell’Utri; in altre parole accusa il capo del governo e i suoi stretti collaboratori di collusione con la mafia, ma lo fa con l’ironia che da sempre lo contraddistingue.
Immediata la replica dell’assessore alla Cultura e alle politiche giovanili della provincia di Palermo Eusebio Dalì, esponente del Pdl-Sicilia di Miccichè, secondo cui il cantante fiorentino e l’inseparanile Ghigo Renzulli avendo fatto una spudorata propaganda politica, debbano chiedere scusa alla Sicilia intera. Il gruppo, continua Dalì, presente al concerto, avrebbe offeso l’intelligenza dei giovani siciliani, che, in ogni caso, sanno separare la buona musica dai messaggi fuorvianti. Per concludere l’esponente Pdl ha invitato il sindaco di Campofelice di Roccella e tutti i sindaci siciliani a non invitare in futuro nè i Litfiba nè altre band che usano la musica, potente linguaggio, per plagiare le coscienze. Lo “stato libero dei Litfiba”, per gli spiriti liberi, annunciato da Piero Pelù dal palco di Campofelice è dunque già stato soppresso e il suo leader non è più ben accetto sull’isola.
Immediata la replica dell’assessore alla Cultura e alle politiche giovanili della provincia di Palermo Eusebio Dalì, esponente del Pdl-Sicilia di Miccichè, secondo cui il cantante fiorentino e l’inseparanile Ghigo Renzulli avendo fatto una spudorata propaganda politica, debbano chiedere scusa alla Sicilia intera. Il gruppo, continua Dalì, presente al concerto, avrebbe offeso l’intelligenza dei giovani siciliani, che, in ogni caso, sanno separare la buona musica dai messaggi fuorvianti. Per concludere l’esponente Pdl ha invitato il sindaco di Campofelice di Roccella e tutti i sindaci siciliani a non invitare in futuro nè i Litfiba nè altre band che usano la musica, potente linguaggio, per plagiare le coscienze. Lo “stato libero dei Litfiba”, per gli spiriti liberi, annunciato da Piero Pelù dal palco di Campofelice è dunque già stato soppresso e il suo leader non è più ben accetto sull’isola.
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