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Cala il sipario su "Teatri di Pietra Sicilia 2008"

Il risultato dell'edizione 2008 di Teatri di Pietra è soddisfacente: tre coproduzioni, dodici titoli, trentacinque repliche, sette siti, dodicimila presenze

Balarm
La redazione
  • 18 agosto 2008

Si è conclusa con una buona risposta di pubblico e critica l’edizione siciliana di “Teatri di Pietra” la rete che, come è noto, coinvolge le aree archeologiche e monumentali di molte regioni d’Italia riportando il teatro classico e la cultura delle identità nei siti archeologici esclusi dai grandi flussi turistici. In questa rete in cui si sperimentano e si attuano modalità per una efficace concertazione e sinergia in tema di cultura e di spettacolo, come momento unificante della comunità e patrimonio d’identità dei territori del Mezzogiorno, la Sicilia si è inserita da quattro anni.

“Teatri di Pietra”, ideata ed organizzata dall’Associazione Capua Antica Festival con il sostegno di tutti i comuni coinvolti, della provincia di Trapani ed Enna, delle Soprintendenze interessate e della Regione Siciliana, quest’anno ha proposto un cartellone di dodici spettacoli per trentacinque messe in scena, itineranti nei sette siti coinvolti: Castelvetrano Selinunte (al Tempio di Hera), Caltanissetta (parco archeologico di Palmintelli), Aidone (Teatro Antico di Morgantina), Cattolica Eraclea (teatro antico di Eraclea Minoa), Calascibetta (area archeologica di Realmese), Siracusa (chiesa di San Giovannello alla Giudecca di Ortigia) e, novità di questa quarta edizione, Noto (gradinata della Cattedrale di San Nicolò).

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«L’ottimo risultato di quest’anno incentiva la volontà comune di creare una Fondazione dei Teatri di Pietra – ha detto Giovanni Pompeo, sindaco di Castelvetrano Selinunte (Tp) - necessaria affinché questa manifestazione superi la stagionalità e diventi uno strumento stabile per la valorizzazione della cultura e dell’immenso patrimonio archeologico dei nostri comuni».

«Teatri di pietra è il sistema più appropriato e connaturato per la promozione dei siti presenti nei nostri territori, – ha detto Beatrice Basile, soprintendente ai beni culturali e ambientali della provincia di Enna - un’opportunità per portare il pubblico ad usufruire dei siti archeologici. E’ per questo motivo che “Teatri di Pietra” necessita di un’attenzione costante».

«Quest’anno ho girato con “Sorelle di sangue” per oltre diciotto siti archeologici sparsi nel mezzogiorno d’Italia,– ha detto l’attrice Elisabetta Pozzi - ma trovo che la Sicilia fotografata dai Teatri di Pietra è quella che meglio restituisce dignità e l’idea di autorevolezza allo spettacolo. La Sicilia è in assoluto la regione Italiana in cui si può fare un certo teatro, quello dei temi della classicità, ovvero i grandi temi dell’uomo».

«Quanto annunciato nelle intenzioni è stato portato a compimento, anche oltre ogni previsione. – ha detto Aurelio Gatti, direttore artistico di Teatri di Pietra - In una stagione veramente difficile per la condizione generale economica, si è registrato non solo un mantenimento del pubblico ma anche una rinnovata conferma dei fondamentali di questo progetto, ovvero una proposta culturale di qualità, ancora meglio se inedita e ancora più interessante se prodotta nei territori coinvolti. Abbiamo tenuto fede ad uno standard, migliorandolo. Questi fatti significano che anche in un periodo di carestia, ovvero in un periodo in cui non ci sono segnali di sviluppo, è possibile rilanciare la cultura. Questo grazie alle compagnia, alle amministrazioni alle soprintendenze, al pubblico e soprattutto grazie ad un gruppo di lavoro convinto e coeso. Risulta ormai improcrastinabile raggiungere un dialogo con le istituzioni competenti affinché questo progetto, superata la fase di verifica, venga assunto come modello sostenibile».

Particolarmente significative le numerose “prime” e le tre produzioni firmate “Teatri di Pietra” che hanno riscosso ampio successo - “Il Ciclope” di Euripide, “Sorelle di Sangue” tratto da “Crisotemi” di Ghiannis Ritsos e da “Elektra” di Hugo von Hofmannsthal, che ha visto in scena la superlativa Elisabetta Pozzi; e “Ione” da Euripide, l’ilaro-tragedia che è uno tra i più antichi esempi di dramma a intreccio – ed i nomi di registi ed artisti di caratura nazionale quali Paolo Bonacelli, Edoardo Siravo, Elisabetta Pozzi, Vincenzo Pirrotta, Stefano Masciarelli, Isabel Russinova, Raffaele Gangale, Ernesto Lama, Walter Manfrè e Sebastiano Tringali, solo per citarne alcuni.

Buona, nonostante il periodo economico critico, la risposta del pubblico che, dallo scorso 2 luglio – data in cui Teatri di Pietra ha aperto i battenti nel sito di Calascibetta – ha presenziato numeroso alle rappresentazioni facendo registrare 12.000 presenze, di cui poco oltre 9.000 paganti. Risultato ottenuto, oltre che per la qualità delle messe in scena, anche per la politica dei “prezzi contenuti” che da sempre “Teatri di Pietra” sposa per andare incontro alle esigenze del pubblico, composto moto spesso, anche da famiglie (i biglietti d’ingresso erano compresi tra 6 e 12 euro).

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