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Brass Group, quale “estraneità alla crescita dell’Isola”?
La presunta inimicizia tra il barone Francesco Agnello e il maestro Ignazio Garsia, “inseparabili nemici per la musica”, dall’articolo di “Repubblica” che è tanto piaciuto a Pippo Catanzaro è stata spiegata unicamente come una rissa annosa e perpetua tra i presidenti delle associazioni Amici della Musica e The Brass Group di Palermo. Mentre per lo stesso Catanzaro la legge dell’Ars che potrebbe fare nascere una Fondazione regionale che giovasse al Jazz siciliano e riconoscesse i meriti e le aspirazioni ad un dignitoso lavoro dei nostri jazzisti professionisti non sarebbe altro che il parto di una classe politica esemplarmente “estranea alla reale crescita culturale e sociale della Sicilia”. Se di tutto questo Pippo Catanzaro è davvero convinto è inutile contrapporre informazioni serie a dichiarazioni solo fuorvianti e ingenerose. Non si giungerebbe a una discussione ma alla solita rissa. Qui si può solo obiettare che la Fondazione, di cui al disegno di legge esitato con incondizionato favore della competenti commissioni parlamentari dell’Assemblea Regionale, mira anzitutto a porre la Sicilia allo stesso livello culturale della Regione Umbria, ente territoriale che, a vanto dell’intera nazione, è definitivamente noto nel mondo anche per la sua rassegna “Umbria Jazz”.
Associazione The Brass Group di Palermo
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