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Botta e risposta con il candidato: gli spazi culturali secondo Ugo Forello
Associazioni da un lato, edifici in disuso dall'altro. Un caso in cui offerta e domanda non si incontrano, almeno a Palermo. Che farebbe il candidato a sindaco?
Salvatore Ugo Forello (Movimento 5 Stelle)
Sono molte le associazioni senza una fissa dimora per cui è ancora difficile ottenere una sede. Oltre a palazzi, beni confiscati a cosa nostra e chiese sconsacrate anche il complesso dei Cantieri Cultural con tutti i suoi padiglioni è una enorme bestia difficile da ammaestrare del tutto. Come il cinema De Seta, assegnato sì, ma senza una programmazione che, per dinamiche o sorprese dell'ultima ora, conforta le associazioni a pieno, e questo per fare un esempio.
Abbiamo chiesto a uno dei candidati a sindaco di Palermo che farebbe, se vincesse le prossime elezioni, con gli spazi culturali della città.
Si tratta del «Cosiddetto "regolamento di collaborazione tra cittadini e amminstrazione per la rigenernazione dei beni comuni urbani" - continua - un regolamento che nella nostra amministrazione sarà fondamentale per il rilancio dei beni comunali fruibili ma che non sono utlizzati o ancora degradati».
«Ci siamo ispirati a città come Bologna e Napoli, due delle quali che hanno già approvato una soluzione del genere - commenta - e che è importante anche per le periferie, perché permetterà di rigenerare anche spazi verdi o risolvere il problema delle emergenze abitative».
Ma a quanto pare è fondamentale per un vero rilancio. «Di fatto è un atto generale che viene declinato su misura per ognuno degli spazi comunali di cultura, calzando infine come un abito di sartoria - sottolinea il candidato del Movimento 5 Stelle - Spazi che potranno essere attribuiti, secondo dei protocolli di collaborazione, a una o più associazioni culturali o anche a cittadini che si associano appositamente per accedere al protocollo».
Nell'idea di fare sistema, «Abbiamo già aperto il confronto con molte le realtà cittadine, in particolar modo con quelle nate dal basso anche in ragione della nostra naturale vicinanza a tali realtà, le stesse da cui provengo io - racconta - sicuramente daremo un ampio raggio d'azione in particolare alle attività culturali autoctone, fatte e rappresentate da artisti siciliani e palermitani, ma la partecipazione vera dei cittadini e di tutte le realtà associative si vedrà nel corso di un'amministrazione e non durante la campagna elettorale».
Alla domanda "Come mai, secondo lei, l'attuale Amministrazione non ha adottato (ancora) una simile soluzione", Forello risponde che «Forse manca una reale ed effettiva opera di pianificazione generale, forse una partecipazione alla vita politica da parte dei cittadini». Una partecipazione, intende, che è in atto già nelle fasi elaborative dei bandi, finanziamenti e progetti. «In questo modo i palermitani non dovrebbero partecipare a progetti calati dall'alto ma a progetti costruiti di concerto tra loro e l'amministrazione».
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