MUSICA
Blonde Redhead, tutto è fuorché rock
I tre eroi della scena indie americana si evolvono verso qualcosa che tutto è fuorché rock; le loro songs fanno pensare al cantautorato francese di Serge Gainsbourg
Il prato di piazza Magione a Palermo affonda sotto 3000 piedi, provenienti da ogni angolo della Sicilia, per assistere al concerto dei newyorkesi Blonde Redhead (detentori del titolo di campioni della categoria pesi massimi del post-rock), lunedì 12 luglio scorso, in occasione della prima serata dal “Balarm Rock Festival”, apputamento inaugurale di Kals'Art, la rassegna estiva di spettacoli organizzata dal Comune di Palermo. Un incontro che ha visto sul ring anche gli emergenti Postoko e Mari x, entrambi siciliani dallo spirito “indie”. E' stato uno scontro all'ultimo reef. I giovani Postoko si sono mossi bene, hanno tenuto il palco da leoni con un sound schietto ed aggressivo, queasi a evocare i primi Mogwai. Maxime (chitarra, voce), Giancarlo (chitarra), Saro (batteria), fra un reef e l'altro, dopo frequenti stop and go che tengono tutti col fiato sospeso, echeggiano i tappeti elettronici di Giovanni Torregrossa, in arte Keinmverbreitung. Il guru dell'elettronica palermitana, il profeta del rumore smodato come supremo ordinatore del caos per l'occasione sposa la causa psichedelica del gruppo e non é azzardato un paragone coi Motorpsycho affiancati da Deathprod. Performance niente male, un suono decisamente atletico.
I tre eroi della scena indie americana si evolvono verso qualcosa che tutto è fuorché rock; le loro songs fanno pensare al cantautorato francese di Serge Gainsbourg del quale hanno anche registrato una cover “Slogan” e della sua compagna Jane Birkin la cui voce molto sensuale (ricordate “Je t'aime, moi non plus”?) pare ispirare i gemiti della giapponesina. Le suites di ispirazione barocca (a volte sembra di scoltare i lavori per organo di bach) sono un condensato di saggezza armonica che trova nell'organo e negli abbellimenti sintetizzati la sua realizzazione più scarna. E poi la musica dei Blonde Redhead richiama alla mente le immagini del cinema francese di François Truffaut e l'intensità nostalgica delle sue colonne sonore. A tal proposito la serata si conclude con “Falling man”, una dolce ninna nanna con la quale Kazu, la sua vocina timida accompagnata da una tastiera leggera dà la buonanotte al trastullato pubblico. Il prossimo appuntamento con il “Balarm Rock estival” è fissato per mercoledì 28 luglio al Deposito locomotivr Sant’Erasmo di Palermo (via Messina Marine), con il concerti degli inglesi Wire e i palermitani Laya e Sexymomo. L’ingresso costa 3 euro. Info su www.balarmrockfestival.com
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