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Battute finali tra calcoli e caldo

  • 10 aprile 2006

La dura legge del calcio rende merito oltre il previsto al Palermo. Ci spieghiamo meglio: dopo aver divorato gol in quantità industriale con lo scatenato Suazo, la squadra rosanero all’ultimo secondo di recupero pareggia con Di Michele. Da adesso in poi il campionato, e questo è un discorso generale, dovrà fare i conti con il caldo già alle porte e con i soliti calcoli di fine stagione. Ed indiscutibilmente la brutta partita del Sant'Elia disputata dal Palermo è figlia del caldo e dell’emergenza a centrocampo, con due soli uomini di ruolo schierati perché gli unici arruolabili. Abbiamo capito poco la scelta di Papadopulo di schierare il solito modulo ad "albero di Natale", perché logica imponeva di schierare un impacciato quanto evanescente Grosso più avanzato a sinistra con alle spalle Conteh , in mezzo Tedesco e Barone e sulla fascia destra l’altrettanto evanescente (ma questa non è una novità) Gonzalez davanti al solito Zaccardo.

Ma alla fine il tecnico toscano ha avuto ragione strappando con le unghie un punticino che tiene apertissima la corsa al sesto-settimo posto in campionato valido per la qualificazione Uefa, tenendo conto che qualora si riuscisse a tenere testa alla Roma approdando in finale di Coppa Italia incontrando verosimilmente come altra finalista l’Inter, l’obiettivo sarebbe già centrato. Si rientra da Cagliari attendendo buone notizie dall’infermeria con Corini e Mutarelli abili ed arruolati per disputare un’autentica battaglia all’Olimpico.
I calcoli di fine campionato non sono una novità e quindi non ci pare scandaloso parlarne. Non è il massimo per lo sportivo ed il tifoso vedere autentiche farse in campo con squadre contrapposte tacitamente appagate ancor prima di giocare. Potrebbe essere il caso del Palermo e di uno strano calendario che lo vedrà contrapposto alle due formazioni nel giro di una settimana che si contendo il quarto posto valido per i preliminari della prossima Champions League.

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Sabato prossimo il Palermo se la vedrà contro la Roma al Barbera, e la nostra mente immagina quale accoglienza riceverebbe la squadra capitolina in caso di eliminazione dei rosa nella semifinale di Coppa Italia, così come immaginiamo (e perché no? Speriamo) il modo in cui verrebbero accolti i giallorossi con i rosa appagati dal raggiungimento della finale. Aggiungiamo che proprio al Barbera sarà ospitata la Fiorentina dell’ex Toni ed anche qui rosanero e giallorossi si troverebbero complici, con il Palermo intento a battere i viola “consegnando” in un vassoio d’argento il quarto posto ai romanisti. E’ possibile una terza via, difficilmente percorribile, che allontani ogni calcolo e che vede ogni gara trasformata in una partita giocata all’ultimo sangue. Ma con un mondiale alle porte e con l’esperienza di precedenti campionati riteniamo che i calcoli, ripetiamo a scanso di equivoci, inconsapevoli e taciti, dettati semplicemente dalla logica e non da accordi illeciti a tavolino, prevarranno sulla foga agonistica. La speranza è quella di giocare una finale di Coppa Italia e di onorare un campionato ancora aperto per la lotta al settimo posto utile alla qualificazione UEFA. Diciamo settimo posto perché consideriamo la Lazio sesta in virtù di un calendario più facile rispetto a Chievo, Palermo e Livorno.

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