MUSICA
Baskaren e Sottocosto: Palermo-Kingston andata e ritorno
C’è stato un periodo, circa due o tre anni fa, in cui l’Italia sembrava una succursale di Kingston e molti gruppi, forti di alcuni singoli particolarmente azzeccati, salivano alla ribalta mediatica con grande risonanza in tutta la penisola. Sull’onda dell’ennesimo revival ska-reggae, anche un paio di band palermitane ebbero l’onore di finire tra le pagine di prestigiose riviste specializzate nazionali. Ci si potrebbe chiedere cos’è che rende i ritmi in levare giamaicani tanto popolari, da sempre, in Italia (e in altri paesi mediterranei come la Spagna). Sarà il clima. Ma, antropologia a parte, anche a Palermo l’amore per reggae, ska e loro derivati non sembra tramontare. I Baskaren, nel loro demo prodotto per il Mei (il Meeting delle etichette indipendenti) 2004, propongono tre tracce di rocksteady solare, l’ideale, si direbbe, da ascoltare durante un’afosa e allegra scampagnata estiva. “Nuvola”, col sax tenore di Claudio Terzo in evidenza a disegnare la melodia, è un rilassato inno all’amore nel contesto di un paesaggio meraviglioso. Il ritmo accelera leggermente nel secondo pezzo, Intro, una ripresa di “An American in Paris” di George Gershwin in chiave giamaicana, con tanto di talk over nel mezzo del brano. L’ultima traccia, invece, è una canzone in inglese, “King of Madagaskar”, dedicata all’ex bassista del gruppo, Stefano.
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